Lo sviluppo arriva aprendo il capitale

Con l’ingresso del gruppo austriaco la realtà di Cittadella raddoppia ricavi, produzione e dipendenti
Ha raddoppiato in fatturato, produzione e dipendenti la Fileur di Cittadella dopo l’ingresso, nel giugno 2013, nel perimetro del colosso austriaco dell’acciaio Voestalpine Böhler Welding.


Dopo un percorso progressivo di integrazione che aveva visto la prima joint venture tra Cittadella e Linz già nel 2003, la famiglia Rocco, storica titolare della Fileur, ha scelto la via della cessione del 90% delle quote riservandosi la guida manageriale di una società la cui tradizione risale alla fine degli anni Sessanta.


Voestapline Fileur, la cui capacità produttiva non superava le 3.400 tonnellate nel 2012, triplica la propria produzione, superando le 8.500 tonnellate 2017 e mira a raggiungere le 10mila tonnellate entro il 2019. Nel frattempo il fatturato dell’azienda, che ora lavora come fornitore di un prodotto ad alta tecnologia nel settore del filo animato tubolare per la cantieristica navale, l’industria oil&gas, l’automotive e la carpenteria pesante, cresceva del 66% in 5 anni, dai 12 milioni di euro del 2012 agli attuali 20 milioni, aumentando la platea dei propri dipendenti da 55 agli attuali 118 complessivi.


Un percorso non scevro da una crescita della produttiva del 25% che ha permesso all’azienda di ridurre da 12 a 9 le ore necessarie per la realizzazione di una tonnellata di prodotto. «In 4 anni abbiamo investito 8 milioni di euro, pari a circa il 40% del nostro attuale fatturato» spiega Davide Rocco a.d. di Voestalpine Fileur di Cittadella «per raddoppiare le linee produttive in un’ottica di innovazione tecnologica. La linea nostra di riempimento del filo tubolare è un prototipo unico al mondo sviluppato internamente che incrementa l’automazione e la produttività di un processo che solo 3 aziende al mondo sono in grado di fornire. Nel frattempo abbiamo inserito un nuovo sistema automatico di controllo del filo finito e nel 2018 completeremo un investimento che ci permetterà di avere una linea di agglomerazione dei flussi completamente automatizzata. Ma lavoreremo pure sulla digitalizzazione e siamo pronti a investire in questo senso 1,35 milioni di euro».


Per Fileur Voestalpine la ricerca pura sui materiali e applicata alle esigenze dei clienti e ai processi produttivi è una priorità. Sono otto i tecnici specializzati nei tre settori della divisione ricerca e sviluppo per un costo annuo superiore ai 500mila euro. «Abbiamo due ricercatori che studiano le caratteristiche dei materiali da inserire all’intero del filo tubolare, tre figure che seguono i clienti per capirne le necessità in materia di saldature e altri tre ingegneri per applicare l’innovazione ai nostri processi produttivi» conclude l’a.d.. «Numeri ed investimenti impensabili senza il supporto di un grande gruppo internazionale come quello che abbiamo alle spalle. Molti colleghi hanno timore di cedere la maggioranza delle proprie aziende a realtà di grandi dimensioni come abbiamo fatto noi ma se i partner sono scelti con accuratezza i risultati sono eccellenti e garantiscono performace fondamentali per rimanere leader sui mercati internazionali di riferimento».


Riccardo Sandre


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