“Lone survivor”

Quattro soldati dispersi in territorio ostile. Come in “Fear and desire”, il primo film di Kubrick (le analogie terminano qui), i protagonisti di “Lone survivor”, diretto da Peter Berg (Cose molto...
Una foto di scena di 'Lone Survivor', il film di guerra di Peter Berg, con Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Eric Bana, Emile Hirsch, Ben Foster e Alexander Ludwig. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY NO ARCHIVE
Una foto di scena di 'Lone Survivor', il film di guerra di Peter Berg, con Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Eric Bana, Emile Hirsch, Ben Foster e Alexander Ludwig. ANSA/ ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY NO ARCHIVE

Quattro soldati dispersi in territorio ostile. Come in “Fear and desire”, il primo film di Kubrick (le analogie terminano qui), i protagonisti di “Lone survivor”, diretto da Peter Berg (Cose molto cattive, Hancock), si ritrovano sulle montagne dell’Afghanistan, senza più collegamento satellitare con il campo base, per portare a termine una chirurgica operazione militare contro un feroce capo talebano. Marcus (Wahlberg), Mike (Kitsch), Danny (Hirsch) e Axe (Foster) sono Navy Seals, ovvero macchine da guerra, sottoposte a un addestramento estremo che, tuttavia, non li ha “preparati” al dilemma morale che può cambiare (e, in effetti, cambierà) il destino della missione. La strenua resistenza al fuoco nemico e alle insidie della montagna non basta: la salvezza si nasconde proprio in mezzo ai “nemici” e affonda le radici in un codice etico tribale.

“Lone survivor”, depurato del patriottismo di cui è inevitabilmente intriso, rimane un onesto racconto di missione e salvataggio, estremamente “sensoriale” (efficaci i rallenty delle cadute dai dirupi accompagnati dai rumori sordi di corpi contro le rocce) e, persino, coraggioso nel suggerire quanto sia sottile la linea che separa l’esaltazione e il fanatismo militare dal dramma (vero) della sopravvivenza. (m.c.)

Durata: 121. Voto: **½

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