Lorenzi, i tessuti innovativi scelti dai colossi della moda

Nel 2008 l’azienda di Vigonza ha investito 3 milioni per rinnovare i macchinari  Fatturato duplicato negli ultimi tre anni e 10 brevetti internazionali depositati

Vigonza

Raddoppiare il fatturato tra 2015 e 2018 è più che possibile anche per un’azienda del settore dell’abbigliamento. specie se ha fatto il grande passo verso la produzione industriale nel 2008 ed è capace di offrire performance di crescita del 30% annuo già dal 2009. È la storia della Lorenzi Srl che produce e commercializza materiali in microfibra per il settore della scarpa e dell’alta moda. Una storia di successo imprenditoriale a cavallo degli anni più drammatici della crisi. Un’azienda che punta ai 33 milioni di euro di fatturato nel 2018 e che l’anno scorso chiudeva il suo bilancio con utili per 2,4 milioni e un Ebitda intorno al 18%.



«Fino al 2007 l’azienda era una piccola struttura commerciale dove lavoravamo io, mio padre e una segretaria», spiega il patron Lorenzo Lorenzi. «Il mercato lo conoscevamo bene: fornitori, clienti, prodotti e nuove tendenze di un settore che guardava alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali». Da importatori di tessuti in microfibra i Lorenzi scelgono di investire in macchinari, proprio nel 2008 l’anno del baratro per molti imprenditori. Chiedono circa 3 milioni di euro alle banche per realizzare linee produttive in grado di trasformare la microfibra, già prodotto ad alto tasso tecnologico, in una serie di prodotti pensati per le esigenze dei calzaturifici della riviera del Brenta.



E l’investimento, invece di trascinare la famiglia Lorenzi nel pozzo della crisi, lancia l’azienda tra le stelle del firmamento dell’alta moda internazionale. Tra i clienti della Lorenzi figurano Louis Vuitton, Fendi, La Sportiva, Dainese, Timberland, Adidas, Nike. Il processo di globalizzazione è nato già tra 2008 e 2009 quando l’azienda raggiunge i 7 milioni di euro di fatturato e smette di accontentarsi di guardare ai clienti del territorio. «Sapevamo di avere prodotti competitivi», continua Lorenzo Lorenzi, «e ci è bastato assumere una responsabile commerciale per l’estero di grande capacità. Nel giro di pochi anni siamo passati dai 6 dipendenti dell’inizio della nostra avventura industriale agli attuali 50».



E per il patron le risorse umane sono strategiche in una realtà che vanta un’età media tra i dipendenti intorno ai 28 anni: «Alle volte più che un amministratore delegato mi sento un direttore delle risorse umane e in effetti il mio mestiere è per il 60% quello. In azienda abbiamo solo 10 commerciali ma lavorano con aziende di ogni parte del mondo. La nostra divisione di ricerca e sviluppo conta 4 figure ma capaci di registrare 10 brevetti internazionali nel giro di pochi anni: questi strumenti ci hanno permesso di affrontare il mondo». —

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