L’ultimo film di Mazzacurati presentato dal suo cast

ROMA. Una conferenza stampa nel segno del ricordo, quella di ieri a Roma per “La sedia della felicità”, in sala dal 24 aprile in 150 copie distribuite da 01. Carlo Mazzacurati, morto a gennaio di quest’anno, regista del film-testamento, viene ricordato in sala alla presenza della moglie Marina e della figlia Emilia. «Quando gli chiedevo come mai tanta ricchezza di cast per questo film» dice Giuseppe Battiston «Carlo replicava: chi vuoi che dica no a un regista malato? Questo era il suo spirito, il suo modo di affrontare il mestiere, ma anche la vita. Mi mancherà tantissimo». Da Valerio Mastandrea, un ricordo nello stesso senso: «Volevo lavorare con Carlo prima che lui mi chiamasse finalmente per questo film. Mi mancherà come essere umano e come regista. Era uno che amava il cinema più di quanto lo amassi io stesso».
Un film pieno di freschezza, ironia e anche un pizzico di malinconia “La sedia della felicità”, già passato a novembre al festival di Torino dove il regista ha ricevuto il Gran Premio per la carriera. Girato in Trentino e prodotto da Angelo Barbagallo e costato 3,3 milioni di euro, il film ricalca l’idea di Mazzacurati di cinema ambientato nel Nord-Est d’Italia e con una vena surreale ancora più forte. Tanti personaggi e situazioni per raccontare l’inseguimento di un sogno, quello di un tesoro che ti cambia la vita, da parte di tre eterogenei personaggi.
Ovvero il malloppo di una criminale (Katia Ricciarelli), che la donna stessa confida in punto di morte alla sua massaggiatrice Bruna (Isabella Ragonese) e, solo accidentalmente, a Weiner (Giuseppe Battiston) che le gli è venuto a dare l’estrema unzione. Alla ricerca di questa sedia africana molto chic con tanto di elefante intarsiato ci si metterà pure Dino, tatuatore romano (Valerio Mastandrea). Cosa unisce i tre in questa ricerca del tesoro? Più che l’ingordigia, il bisogno. Il prete è infatti un giocatore d’azzardo compulsivo, mentre Bruna e Dino hanno due attività sull’orlo del fallimento. «È forse il film più comico che ho fatto. Negli altri c’era anche la tristezza oltre che l’ironia»aveva detto Mazzacurati a Torino. «Per una volta nella vita ho desiderato fare un film che mi piacesse anche da spettatore». A meno di tre mesi dalla scomparsa di Mazzacurati e in occasione dell’uscita di questo film, Rai Movie, dal 10 al 26 aprile sta dedicando al regista un omaggio. Giovedì (in replica venerdì e sabato) Cinemag ha inaugurato la commemorazione con un servizio speciale. Moviextra racconterà poi la figura di Mazzacurati. Uno speciale di 5’ sarà centrato su “La sedia della felicità”. Oltre alle produzioni, Rai Movie costruirà una rassegna coi suoi titoli più significativi. “Il toro” (venerdì alle 17.50); “Ritratti: Mario Rigoni Stern” (domenica alle 1.30); “Ritratti: Andrea Zanzotto” (lunedì alle 1.05); “La passione” (martedì alle 21.20).
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