Lunedì il funerale del tipografo trovato morto in azienda

Ieri la ditta di Rubano è rimasta aperta, i 12 dipendenti in attesa di sapere chi subentrerà al loro datore di lavoro
Di Giusy Andreoli
POLETTO SUICIDIO CESARE TOFFANIN RUBANO MATTEO,IL DIPENDENTE CHE L'HA TROVATO
POLETTO SUICIDIO CESARE TOFFANIN RUBANO MATTEO,IL DIPENDENTE CHE L'HA TROVATO

RUBANO. È già stato disposto dall’autorità giudiziaria il dissequestro della salma dell’imprenditore C.T., 55 anni, che l’altro ieri si è tolto la vita nella propria tipografia. Il magistrato ha concesso il nulla osta alla famiglia, ma il funerale non sarà celebrato prima di lunedì o martedì. Ieri l’azienda, anche se in lutto, è rimasta aperta per poter rispondere ai fornitori e ai clienti: non tutti erano a conoscenza della tragedia.

Sulle motivazioni che l’hanno provocata, gli investigatori non hanno dubbi si sia trattato di una serie di concause: prime fra tutte, le preoccupazioni recentissime riguardanti la salute e la sfera familiare, alle quali si sono sommate quelle legate al campo lavorativo. Nei mesi scorsi il tipografo aveva lasciato a casa 2 dipendenti, ma l’azienda reggeva la crisi senza particolari sofferenze, se non le difficoltà con cui oggi devono confrontarsi quasi tutte le imprese; difficolta che certamente non erano tali da giustificare un gesto estremo. Due mesi fa, l’imprenditore aveva scoperto di avere problemi di salute. E proprio da allora i 12 dipendenti hanno iniziato a notare che era meno sereno e poco loquace. Non pareva più l’uomo che fino a pochi mesi prima incoraggiava tutti, definito addirittura “un leone” perché sempre in attacco e pronto a dare forza agli altri. Anche in famiglia, ultimamente, pare non si confidasse.

Eppure stava maturando i pensieri più foschi. Pensieri tragici che purtroppo ha concretizzato giovedì pomeriggio. L’imprenditore ha atteso che i dipendenti andassero in pausa pranzo; rimasto solo, ha raggiunto il magazzino della carta adiacente alla sede, è salito su un alto scaffale con una corda al collo e si è lasciato andare. A trovarlo è stato un dipendente, che ha dato l’allarme e chiamato i soccorsi. È giunta l’ambulanza con lo staff sanitario. Nulla da fare: era morto da almeno un’ora.

La fine dell’imprenditore colpisce in modo particolare la famiglia, la moglie e i 4 figli tutti studenti, due dei quali minorenni. Grandi il dolore e lo sconforto dei lavoratori, affezionati al datore di lavoro e alla loro azienda. Legalmente la tipografia è una ditta individuale, che fa capo unicamente all’imprenditore morto. Che fine farà l’azienda, ancora non si sa. I 12 dipendenti e le loro famiglie aspettano con trepidazione. «Siamo a disposizione della famiglia», dicono i dipendenti, «attendiamo le loro decisioni e ci uniamo al loro dolore». La tipografia chiuderà il giorno del funerale del titolare. Che si celebrerà nella chiesa del quartiere dove la famiglia abita.

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