Lungargine diventato discarica

Immondizia di ogni genere nel tratto tra Granze e via Nuova Zelanda
LA DISCARICA Ecco in che condizioni è ridotto il lungargine Donati
LA DISCARICA Ecco in che condizioni è ridotto il lungargine Donati
 
CAMIN.
Il lungargine Angelo Donati è uno dei più belli di Padova. Non solo perché mantiene, seppure in parte, le caratteristiche di stradina battuta, quanto perché si affaccia in uno degli scorci cittadini più suggestivi. Stiamo parlando del tratto che da via Nuova Zelanda, a ridosso di Granze di Camin e ai confini della Zona Industriale, costeggia il fiume Bacchiglione fino al ponte in ferro di Ponte San Nicolò. Poco più di un chilometro abitualmente percorso dagli abitanti della manciata di case che spuntano da sotto l'argine, dai numerosi podisti che giornalmente si allenano e da alcuni criminali insozzatori.  La foto che pubblichiamo qui accanto dimostra il continuo scempio a cui è sottoposta l'intera area. Frigoriferi, materiale proveniente dall'edilizia, batterie d'auto, mobili, bidoni con residui di vernici, pezzi di giocattoli.  L'elenco è lungo, così come la fantasia di chi approfitta delle ore notturne per scaricare un po' di tutto, anche pezzi di lamiera d'amianto come è accaduto un mese fa. Le segnalazioni sono continue e gli uomini dell'Aps con una certa regolarità intervengono per ripulire tutto. Un impegno che però è vanificato da chi utilizza l'argine come discarica abusiva. La situazione è diventata intollerante anche perché, sempre la sera tardi, in questo tratto di argine le presenze equivoche si moltiplicano. La dimostrazione sono i fazzoletti, i preservativi e le siringhe che appaiono con sempre maggiore frequenza.  Trovare una soluzione certo non è facile. L'argine non può essere chiuso totalmente perché è l'unica via di accesso alle case, ma andrebbe comunque monitorato. Un primo passo potrebbe essere l'istituzione - secondo gli abitanti della zona - di un divieto di transito, con esclusione ovviamente dei residenti, in una sorta di Ztl. Utile potrebbe poi essere, aggiungono, chiudere quei due pezzettini di strade che sbucano in via Nuova Zelanda. Proprio qui, al riparo degli arbusti, che gli inquinatori buttano i loro rifiuti. A questo punto collocare delle telecamere permetterebbe di controllare la zona dal punto di vista della sicurezza, andando poi a multare chi arbitrariamente percorre l'argine. Qualunque siano le soluzioni una cosa è certa: qualcosa deve essere fatto. (g.nat.)

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