L’Università arruola dieci docenti europei di “chiara fama”

Il Bo arruola dieci professori “di chiara fama” sborsando, per le loro lezioni, 114 mila euro nel corso dell’anno accademico 2018/2019. Studiosi ed esperti che provengono da università estere; hanno alle spalle riconoscimenti scientifici in ambito internazionale e un’esperienza direttiva in istituti di ricerca. La retribuzione maggiore andrà alla docente Katya De Giovanni, che arriva dal Malta College of Arts Science and Technology: terrà il corso “Work and Organisational Pschology” nell’ambito della laurea triennale in lingua inglese del dipartimento di Psicologia generale; il suo compenso lordo è 20 mila euro.
Altri tre “super docenti” entrano al dipartimento di Studi linguistici e letterari, ciascuno per un assegno di 16.500 euro. Dionisio Vila Maior, che insegnerà Letteratura portoghese e brasiliana, già docente dello stesso corso all’Università Aperta del Portogallo e ricercatore a Paris IV. Rita De Maeseneer, che si occuperà di Letteratura ispanoamericana, e Maria Teresa Sanmarco Bande, docente di Lingua, linguistica e traduzione spagnola.
Alla laurea magistrale in Forest science entra Maria Elena Ramos con il corso “Special topics of forestry–Dynamic hydrology: water prediction and management in a changing world”, compenso lordo 15 mila euro. Per altri 13 mila euro Lisa Heschl è stata chiamata a insegnare “Refugee Human Rights Protection” al dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali. Circa 7 mila euro invece andranno a Léonce BeKemans, economista belga, per l’insegnamento “Theory and practice of Multilevel governance”. Al Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno”, per tremila euro ciascuno, siederanno no in cattedra i docenti: Kamalesh Kumar, Silvia Dello Russo e Niamh Brennan.
Il trattamento economico è stabilito dal consiglio di amministrazione del Bo, dopo un confronto con incarichi simili attribuiti da altre università europee. La proposta dell’incarico è formulata al consiglio di amministrazione dal rettore, previo parere del senato accademico e pubblicizzazione del curriculum del candidato nel sito internet dell’università. —
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