L'università di Padova lo aveva bocciato: ora è a Cambridge al posto di un Nobel

PADOVA. Scartato dall’Università di Padova e ora assunto al Medical Research Council di Cambridge al posto di un premio Nobel. E’ una storia amara quella di Massimo Zeviani, 56 anni, direttore dell’Unità di Neurogenetica Molecolare dell’istituto Neurologico Besta di Milano.
Si è formato a Padova. Zeviani, pur essendo nato a Genova è un’eccellenza padovana doc. Si è diplomato al liceo cittadino Marchesi nel 1974, poi si è laureato e qui si è specializzato. Per un periodo ha pure lavorato nell’allora istituto di Patologia Generale. Le sue esperienze padovane sono molteplici: nel 1976/77 all’istituto di Patologia Generale, sotto la supervisione del professor Alfredo Margreth ha appreso i principi e le tecniche fondamentali della biochimica delle proteine; ha partecipato a studi sulla fosforilazione del reticolo sarcoplasmatico del muscolo scheletrico. Nel 1978/79 all’istituto di Semeiotica Medica, ha partecipato a studi su pazienti affetti da deficienza di carnitina. Dal 1981 all’83 ha effettuato il tirocinio ospedaliero all’Istituto di Semeiotica Medica dell’Università di Padova. Poi iniziano le sue esperienze in mezzo mondo: è stato neurologo sperimentale negli Stati Uniti alla Columbia di New York e pure all’Houston Merritt Center.
A Padova è stato “bocciato”. Cinque anni fa la facoltà di Medicina di Padova bandisce un concorso per professore ordinario di Biologia Molecolare. Massimo Zeviani partecipa, assieme a molti altri. Alla fine i papabili furono 4: Stefano Piccolo, Tullio Pozzan, Massimo Zeviani e un quarto. Due quelli che risultarono idonei: Piccolo che poi vinse e Pozzan, che all’epoca era già professore di Patologia generale. La commissione del concorso è nazionale con membri che arrivano da altre facoltà della penisola: Padova quindi non può chiamare Zeviani a lavorare.
Ora va a Cambridge. Il medico e ricercatore padovano manda il curriculum in Inghilterra e il 17 gennaio scorso si mette a confronto con altri 15 “cervelli” e autorità britanniche per un posto prestigioso al Medical Research Council di Cambridge, per prendere il posto del premio Nobel di 71 anni John Walker. Sbaraglia gli avversari e viene scelto. Stratosferiche le possibilità che gli vengono proposte (improponibile anche il compenso vien da pensare, rispetto alla morigerata spesa italiana nel campo della ricerca): per le sue ricerche avrà a disposizione 50 milioni di euro in 5 anni. Autorevoli addetti ai lavori confermano, nel nostro Paese sono cifre improponibili. Zeviani ieri ha preferito non commentare la questione. Alcuni suoi amici assicurano che se gli fosse stata data un’opportunità seria in Italia non se ne sarebbe andato. Un’occasione per continuare nella ricerca in modo serio e con mezzi a disposizione, come impone la sua fugura di uno tra i massimi scienziati italiani. Un’occasione per lui da non perdere, nonostante la sua attuale posizione professionale lo veda come direttore della Unità Operativa di Neurogenetica Molecolare, all’istituto Nazionale Neurologico C. Besta, della Bicocca a Milano. Inoltre è direttore del centro Pierfranco e Luisa Mariani per lo studio delle malattie pediatriche mitocondriali. Al Besta Zeviani si è concentrato sulla disfunzione dei mitocondri, le centrali delle cellule che forniscono l’energia indispensabile a tutti i processi vitali. I suoi studi hanno consentito di identificare i maggiori geni patogeni e i meccanismi che portano le malattie. Oltre a diversi sperimentazioni delle possibili terapie. Scoperte che gli sono valse molti riconoscimenti.
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