“Luoghi abbandonati” visita la chiesa sconsacrata dell’Esaltazione della Croce

CERVARESE SANTA CROCE. Le significative immagini dello stato di abbandono della chiesa sconsacrata dell’Esaltazione della Croce, pubblicate in questi giorni sulla pagina facebook dell’associazione “Luoghi Abbandonati”, hanno riportato l’attenzione degli abitanti di Cervarese Santa Croce più sensibili alla salvaguardia dei beni storici del paese, la questione del recupero dell’antica pieve.
Un edificio realizzato nel 1870 dall’allora parroco don Girolamo Zanchi su progetto dell’architetto padovano Alberto Cavalletto e chiuso al culto nel 1966 perché ritenuto insufficiente ad accogliere i fedeli della parrocchia. «Vederla in quelle condizioni a noi parrocchiani di una certa età che in quel luogo abbiamo ricevuto i sacramenti, fa male al cuore», afferma lo storico Gianfranco Cenghiaro, sindaco di Cervarese Santa Croce dal 1975 al 1990.
«Si tratta di un gioiello di architettura dell’epoca. Il Cavalletto nel realizzare il progetto si ispirò alla Cappella degli Scrovegni con l’obiettivo che nel caso di distruzione dell’originale che si trova nel centro della città, rimanesse una copia in provincia. Ai primi del ‘900 fu chiamato ad impreziosire l’edificio il pittore Giuliano Tommasi. Alcuni suoi affreschi sono ancora visibili sulle pareti rimaste in piedi».
Col tempo è crollata la copertura e il degrado ha preso il sopravento sull’intero complesso. Quel che resta dell’edificio sono parte delle pareti della navata, il presbiterio, le adiacenze e il campanile che è stato costruito in epoca diversa.«Per recuperarla servono importanti risorse che la parrocchia non ha», aggiunge Cenghiaro che durante il suo mandato da sindaco ha contribuito al restauro del vicino Oratorio della Croce ora adibito a sala conferenze.
«Bisognerebbe costituire un comitato di persone di buona volontà e iniziare a cercare i finanziamenti sulla base di un progetto di destinazione del bene. Una strada percorribile potrebbe essere quella della partecipazione della Fondazione Cariparo. Se mai si incomincia, mai si raggiunge l’obiettivo. Lasciarla in quelle condizioni è un delitto anche perché da monumento che ai primi del ‘900 valorizzava il paese, oggi è diventato un rudere che lo squalificano”. ––
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