Lutto nell’imprenditoria padovana: addio a Roberto Chinchio, signore della grafica

Se ne va un altro pezzo pregiato dell’imprenditoria padovana, di quella generazione che dal nulla ha saputo costruire un impero, mettendosi anche a disposizione dello sport cittadino. Si è spento a 80 anni Roberto Chinchio, fondatore e patron della Chinchio Industria Grafica di Rubano e per trent’anni dirigente del Petrarca Rugby. Da tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate a causa del diabete di cui soffriva da una ventina d’anni, che ne aveva progressivamente ridotto la mobilità fino a costringerlo a letto a casa sua, dov’è mancato mercoledì circondato dall’affetto dei suoi cari. Lascia l’amata moglie Teresa, con cui ha festeggiato 55 anni di matrimonio, i figli Carla, Cristina, Stefano e Alessandro, con i rispettivi coniugi, e otto nipoti a cui era molto affezionato.
apprendista
Nato nel luglio del 1939 a Padova, era cresciuto nel quartiere di Chiesanuova e come tanti ragazzi dell’immediato dopoguerra aveva iniziato a lavorare presto, come apprendista in una tipografia. Innamoratosi del mestiere, negli anni ’60 decise di fare il grande salto mettendosi in proprio, rilevando la vecchia tipografia Garbin di via Dante. Nel 1968 nasce così la sua creatura, destinata presto a trasferire la propria sede a Rubano, attualmente in via Pacinotti, e ad imporsi come una delle più importanti realtà grafiche in ambito nazionale, con circa 90 dipendenti nella sede principale, altri 7 nell’ufficio commerciale di Modena e contratti con prestigiosi brand internazionali. A testimonianza dei risultati raggiunti, dopo il festeggiamento dei 50 anni di attività, nel 2019 la Chinchio è stata premiata come Industria Grafica Italiana dell’anno agli “Oscar della Stampa”, la manifestazione che dal 1987 assegna un riconoscimento alle aziende del settore che si sono distinte per la qualità del loro lavoro.
successi
Traguardi che Roberto Chinchio ha vissuto con emozione, consapevole che la sua eredità professionale è stata raccolta con passione dai figli, tutti coinvolti direttamente nella gestione dell’azienda. Accanto ai successi imprenditoriali, varie generazioni di rugbisti padovani hanno avuto il piacere di averlo accanto come accompagnatore e dirigente, in particolare del settore giovanile del Petrarca a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, coronati da uno scudetto Under 17 nel 1985 e dalla finale Under 19 l’anno seguente. Al rugby si era avvicinato grazie ai figli ed era subito diventato grande amico di Memo Geremia, motore del club di cui fu giocatore, allenatore, dirigente e presidente. «Mio padre era un uomo gioviale e in sintonia con Memo, che spesso lo voleva con sé quando andava in missione, a caccia di giocatori da portare a Padova», ricorda il figlio Alessandro, cresciuto nelle giovanili tuttonere e più volte scudettato con l’Under 23. Il figlio maggiore, Stefano, ha invece vinto due scudetti con la prima squadra (1986 e 1987) sotto la guida di Vittorio Munari. La passione di famiglia prosegue con il nipote Alberto, 20 anni, anche lui tallonatore come il padre Stefano, che nel 2018 ha conquistato con la maglia del Petrarca lo scudetto giovanile Under 18 ed oggi è in forza alla squadra Cadetta in Serie A.
sponsor
Il forte legame con il club di via Gozzano è stato cementato anche da un lungo rapporto di amicizia, sponsorizzazione e collaborazione, specie attraverso la pubblicazione del Petrarca Rugby News, da trent’anni organo d’informazione del club e da sempre stampato dalla Chinchio Industria Grafica. La notizia della scomparsa di Roberto Chinchio ha suscitato il ricordo commosso di tanti ex giocatori e di molte persone vicine all’ambiente tuttonero. In base alle misure di prevenzione attualmente in vigore, il funerale si svolgerà in forma privata domani al Cimitero Maggiore di Padova. —
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