LuxotticaEssilor, fusione vicina. Il matrimonio ai primi di ottobre

Sarà il più grande gruppo dell’occhialeria del mondo: Del Vecchio presidente I francesi avranno un ruolo paritetico nella gestione con la metà dei consiglieri

belluno

Era il 16 di gennaio del 2017. A 19 mesi dall’annuncio del matrimonio che darà vita al più grande gruppo dell’occhialeria al mondo finalmente la fusione LuxotticaEssilor è in dirittura d’arrivo. Lo scriveva ieri Il Sole24ore riportando indiscrezioni. Nella trafila di autorizzazioni Antitrust, dopo l’ok della Cina arrivato a fine luglio, manca il nulla osta della Turchia, ma non dovrebbe comportare problemi. Secondo le indiscrezioni al massimo entro i primi di ottobre è atteso il closing dell’operazione che darà il via al riassetto dei due gruppi. Da un lato Essilor, dall’altro Luxottica. Al termine del trasferimento delle quote di Del Vecchio in Luxottica, custodite nella cassaforte Delfin, dentro alla costituenda NewCo si originerà un gigante da circa 15 miliardi di fatturato, una capitalizzazione superiore ai 50 miliardi, quotata a Parigi. Luxottica verrà infatti delistata da Milano.



Si tratterà di un big dell’occhiale, unico al mondo, con l’integrazione verticale di tutti gli aspetti produttivi e distributivi: lenti, montature, negozi. Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto (che per fusioni di questo tipo non sono mai escluse) i cda saranno chiamati presto per deliberare. Anche fonti anonime di Luxottica ritengono che ormai i giochi sembrano chiusi. Il tema è semmai che avverrà dopo. Integrare i due gruppi non sarà una cosa semplice, per quanto operino in business appartenenti alla stessa catena del valore: lenti Essilor, montature e negozi Luxottica.

La fetta più consistente del capitale sarà della holding di casa Del Vecchio. Paritetica sarà invece la gestione. L’imprenditore italiano sarà presidente esecutivo e amministratore delegato, con pari poteri rispetto al vicepresidente esecutivo e vice amministratore delegato, Hubert Sagnieres, attuale vertice di Essilor. Pesi identici anche per i rappresentanti in consiglio, 8 membri per Luxottica e altrettanti per i francesi.

Mentre i due gruppi sono al lavoro per dare consistenza allo schema di fusione, si sta ragionando anche sulla figura di un direttore generale che affianchi la diarchia Del Vecchio/Sagnieres già stabilita dai patti parasociali. Una volta chiusa la partita si insedierà il nuovo consiglio, uno dei membri sarà Franco Milleri, il numero due del gigante di Agordo e fidato braccio destro di Del Vecchio.



L’operazione consiste in una combinazione strategica delle attività mediante: il conferimento in Essilor da parte di Delfin dell’intera partecipazione da essa detenuta in Luxottica (pari a circa il 62%), a fronte del rapporto di concambio pari a 0,461 azioni Essilor per 1 azione Luxottica. Successivamente Essilor promuoverà una opa (offerta pubblica di acquisto) sul resto delle azioni del gigante di Agordo. A quel punto Luxottica verrà delistata, restando un’azienda di diritto italiano con sede in Italia. Il gruppo francese che sarà proprietario di Luxottica sarà una holding col nuovo nome di “EssilorLuxottica”, a seguito del conferimento di tutte le sue attività operative in una società da essa interamente partecipata, che assumerà la denominazione Essilor International, e del conferimento da parte di Delfin delle proprie azioni Luxottica. Azionisti del nuovo soggetto saranno Delfin, con una quota tra il 31 e il 38%. Mentre l’associazione dei dipendenti azionisti post operazione scenderà a circa il 4% del nuovo gruppo. —



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