«M5S ha fatto boom laddove si era già radicato nel 2012»

L’analisi di Barbara Degani, coordinatrice del Pdl «Lega annientata, il centrodestra vince in 90 comuni»

Altro che movimento “liquido”. Nelle realtà in cui il Cinque Stelle ha partecipato alle elezioni 2012 eleggendo dei consiglieri comunali, la formazione politica di Beppe Grillo ha messo radici raggiungendo percentuali da capogiro. Lo testimonia lo studio sui risultati elettorali delle Politiche commissionato da Barbara Degani, nelle vesti di coordinatore provinciale del Popolo della Libertà. «A Veggiano, Saonara, Maserà, Granze e Vescovana», puntualizza Degani, «il Movimento Cinque Stelle è la prima coalizione. Appare significativo che proprio laddove si erano già presentati, i grillini hanno potuto raddoppiare il loro bottino». A Veggiano e Granze, per di più, il M5S ha sfiorato il 40%.

Ma, al di là dei dati che riguardano il fenomeno politico del momento, in base ai numeri la “numero uno” del Pdl padovano, che sta pensando alle Amministrative di fine maggio, mette in discussione «certe analisi frettolose del Pd. Il centrosinistra ha vinto a Padova, a Cadoneghe, a Ponte San Nicolò, a Battaglia (unico comune in cui ha superato il 35%), a Baone e a Stanghella. In tutte le altre realtà si è imposto il centrodestra. Nel capoluogo, il Pdl, che si è attestato al 16,75, perde voti soprattutto a beneficio di Scelta civica, che è arrivata al 12,49%, e di Giannino, forte di un 3,45%».

Sempre in città, rispetto al 2008, il Pdl ha perso il 10,8%; la Lega il 10,3%; il Pd il 7,1%.

Però, man mano, che ci si allontana dal capoluogo, il centrodestra, che in provincia ha ottenuto il 32,2%, aumenta il suo consenso. «Il Pdl, poi», aggiunge la Degani, «ha sostanzialmente tenuto, ottenendo 111.957, pari al 20,87%. Un risultato che colloca Padova al secondo posto a livello veneto, dietro a Rovigo». La presidente della Provincia osserva poi che «Monti trova consenso in alcune realtà amministrate dall’Udc come Galzignano, Carmignano di Brenta e Campodoro». Quanto alla Lega Nord, l’analisi ragionata del voto commissionata dal Pdl evidenzia che, «eccezion fatta per la “riserva indiana” del Cittadellese, appare sostanzialmente annientata. Non c’è dubbio», rileva la Degani, «i voti leghisti sono andati al Movimento Cinque Stelle. Il Carroccio non è più visto dagli elettori come un movimento di protesta, bensì come un partito di governo. Il fatto, poi, di non avere avuto una forte leadership l’ha penalizzato in maniera pesante».

Claudio Baccarin

Argomenti:elezioni 2013

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova