«Ma i camionisti dell’Est non usano le protezioni»

padova
«Così non si lavora. Prima o dopo doveva succedere. I camionisti dell’Europa dell’Est arrivano senza mascherina e il disinfettante non sanno nemmeno cosa sia. E se ti permetti di dire qualcosa si arrabbiano o ti ignorano. Cos’altro deve succedere? Una rissa? ».
Sono molti i lavoratori della struttura preoccupati per il contagio da Covid-19 all’interno del Mercato Agroalimentare di Corso Stati Uniti. Sotto accusa gli autotrasportatori rumeni, bulgari, croati, polacchi e ungheresi. In molti accusano i colleghi stranieri di infischiarsene dei presidi anti-contagio e, quasi tutti quelli che muovono il rimprovero, la mascherina ce l’hanno e la indossano correttamente, coprendo bocca e naso. Ma è altrettanto vero che tra i lavoratori del grande capannone in zona industriale ci sono quelli che non rispettare le regole: stranieri e italiani. Sostiene un ragazzo su un carrello elevatore: «Bisogna venire di notte, quando c’è il clou del lavoro, per vedere cosa succede – riferisce – una giungla: nessuno porta la mascherina, anche lavorando gomito a gomito quando si scaricano i camion. Non c’è differenza tra italiani e stranieri: tutti senza regole. Ma guai a parlarne, qui i nervi sono tesi».
E se si chiede in giro agli operatori, le risposte vanno dal «non ho tempo da perdere, devo lavorare» a «ma che virus e virus, non c’è più nessun virus»; e perfino «una volta si deve morire». Quelli che rispettano rigorosamente le regole raccontano i retroscena. «Il Maap», dicono, «è enorme e aperto su più lati, non abbiamo l’obbligo della mascherina se riusciamo a mantenere il metro mezzo di distanza. Nella maggior parte dei casi si può fare, quando si scarica no ed è allora che i nodi vengono al pettine. È difficile indossare la mascherina quando sei bagnato di sudore e ti sembra di non respirare». Infine c’è chi ostenta totale serenità: «Per me le regole vengono rispettate e la direzione sta facendo un gran lavoro», riferisce Michele Gasparin, titolare del ristorante Nuovo Mercato, «So del caso positivo. So che staranno chiusi per 14 giorni. Ma non sono preoccupato e non credo sia il caso di fare allarmismi. Qui portiamo tutti la mascherina, chi non ce l’ha viene invitato a metterla e all’ingresso abbiamo gel e termoscanner. Basta, non alimentiamo ancora paure infondate, che questo paese deve riprendersi. Il mio ristorante è ancora al 70% del fatturato rispetto al periodo pre-Covid e, di questo, il 30% è ancora d’asporto proprio perché i timori sono troppo diffusi. Non serve fare terrorismo».
Intanto la Protezione Civile della Provincia è pronta ad intervenire al Maap dopo il caso positivo Covid-19. Lo annuncia Vincenzo Gottardo, consigliere delegato alla protezione civile.
«L’Usl Euganea sta predisponendo l’apertura di un punto per l’esecuzione dei tamponi all’interno del Mercato per agevolare i controlli a tutte le persone che possono essere entrate in contatto con il caso positivo – aggiunge – la Protezione civile è disponibile ad intervenire immediatamente per sostenere il lavoro fondamentale svolto dal Maap e tutelare la salute dei cittadini». —
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