«Macché gelosia, l'ha uccisa per soldi»
Parla il gestore del club privé frequentato dalla coppia

BELLE EPOQUE Un’immagine tratta dal sito internet del club Belle Epoque che si trova a Limena
Elèna Para, la notte dell'omicidio era rincasata dal club privè Belle Epoque di via Beato Arnaldo a Limena, dove lavorava da qualche tempo. Un circolo privato dove si pratica lo scambio di coppie, frequentato all'inizio proprio da Franco Manzato e da Elèna come semplici clienti. «Ma da quando avevano smesso di frequentarlo da clienti, più che lavorare, Elena aiutava soltanto a tenere in ordine il locale», precisa Renato, segretario del Belle Epoque. Che aggiunge: «Chiunque voglia infangare il ricordo di Elèna farà i conti con il mio avvocato. Lei era bella. Bella e ingenua. Chi sostiene che lui l'ha ammazzata per gelosia si sbaglia di grosso. Il movente sono i soldi. Soltanto i soldi». Renato sostiene che la morte di Elèna sia stato uno choc. Sapeva, infatti, che i due litigavano da tempo. Ricorda anche che lei gli aveva detto di essere già stata picchiata in passato dal marito (Franco ed Elèna si erano sposati dopo che lui aveva ottenuto il divorzio dalla sua ex moglie con la quale viveva a Vigodarzere). E che voleva rivolgersi ad un centro antiviolenze in modo da lasciarlo in modo definitivo. Ma Renato non pensava che sarebbe andata a finire così. «Fino a poco tempo fa Elèna era innamorata di Franco - aggiunge Renato - avrebbe fatto di tutto per lui. Meno che infrangere la legge». E qui spunta, secondo Renato il movente che ha armato la mano dell'uomo. «Lui le aveva comprato l'appartamento di Santa Maria di Sala che, appunto, era intestato a lei - spiega il segretario della Belle Epoque - E da qualche tempo aveva intenzione di aprire un'azienda di autotrasporti. In banca gli avevano detto che avevano bisogno di garanzie per dargli un prestito. Ma Elèna si rifiutava di ipotecare quell'appartamento. Non si fidava. Quella casa era tutto per lei. Il suo sogno era allontarsi per sempre da Franco e riportare in Italia sua figlia. Dico una cosa: se voi risalite ai soldi con cui Franco acquistò l'appartamento, forse il movente sarà più chiaro». Affermazione pesante che Renato spiega immediatamente. «Non voglio insinuare nulla, per carità - conclude - solo che il movente va ricercato nei soldi. Lei era una brava ragazza. Non meritava di finire così. Ah, ci tengo a dire una cosa: Elèna non ha mai fatto uso di droga. Non voglio che nessuno ne sporchi il ricordo». Di lui, invece poche parole: «Franco era una persona che perdeva subito la pazienza. E quando la perdeva diventava violento. Ma non aveva mai perso la testa al club. Io con lui non ho avuto mai alcun problema. Anche perché lo avrei allontanato immediatamente. Comunque ultimamente non veniva più. Veniva soltanto lei per aiutarmi». Elèna, infatti, la notte prima di morire aveva trascorso la serata nel club di Limena. Poi il ritorno a casa dove la morte l'attendeva per mano del marito.
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