Maestre giù dalla cattedra A Rubano undici a rischio

RUBANO. Alla lotta intrapresa dagli insegnanti delle scuole elementari, che a causa di una recente sentenza del Consiglio di Stato, non potranno più insegnare se in possesso solo del diploma magistrale conseguito prima del 2002, si aggiungono le proteste delle famiglie, che rischiano di veder scomparire il corpo docente, preoccupate delle ripercussioni che questo avrà sull’educazione e l’istruzione dei propri figli.
A Rubano, ad esempio, sono undici le insegnanti che dovrebbero lasciare il loro incarico, perdendo il posto di lavoro. Di queste, sei si trovano nel medesimo plesso, dove due di loro (che insegnano italiano e matematica) dovrebbero lasciare la seconda elementare.
Sarebbe la classe più penalizzata e per questo i genitori hanno scritto la propria preoccupazione per far sentire anche la loro voce.
«Non vogliamo polemizzare» scrivono i genitori, «ma solo esprimere quanto stiamo vivendo alla luce di questo ennesimo cambio di regole per ricoprire il ruolo di insegnante nella scuola primaria. Ennesimo perché non più tardi di un anno e mezzo fa i nostri bimbi hanno dovuto vivere il disagio legato ad una serie di avvicendamenti di docenti, spostati ed assegnati in modo assolutamente arbitrario, anche in pieno anno scolastico, in nome di posti assegnati agli aventi diritto che, a quanto ci è dato di capire, sono gli stessi per cui scriviamo, ora che quel diritto l'hanno perso. Ci risulta difficile comprendere perché aspetti meramente burocratici, attinenti alla contrattualistica, debbano prevalere sul percorso di apprendimento dei nostri figli e vorremo avere possibilità di ascolto e di confronto».
Oltre ai bimbi che rischiano di perdere la continuità didattica e le insegnanti di riferimento, l’applicazione della sentenza lascerà privi di occupazione cinquantacinquemila insegnanti in tutta Italia, tremila solo nel Veneto.
Gli insegnanti hanno creato inizialmente una rete in tutta la penisola attraverso i gruppi Whastapp, tramite i quali si sostengono, fanno girare le informazioni, panificano azioni comuni. Hanno anche la pagina Facebook “docenti magistrali”.
La loro protesta ha valicato i confini italiani. Era previsto per lunedì scorso infatti un sit-in davanti all’ambasciata italiana di Madrid, per consegnare una lettera con cui chiedere l’intervento immediato del governo, tramite un decreto che garantisca l’assunzione di tutti questi insegnanti.
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