Malore durante la partita di calcetto, muore a 46 anni
La tragedia in campetto ad Arsego, gli amici sono intervenuti con il defibrillatore. Sposato, lascia un figlio di 9 anni. Il padre: «Non aveva mai avuto problemi di salute»
Dramma a San Giorgio delle Pertiche: padre di famiglia si accascia mentre gioca a calcetto con un gruppo di amici nel Centro Giovanile di San Giorgio delle Pertiche e spira poco dopo al Pronto soccorso di Camposampiero.
Vano l’immediato intervento degli amici con il defibrillatore e l’arrivo dell’ambulanza del Suem 118. La vittima è Enrico Balbini, 46 anni compiuti a novembre, originario di Arsego e da un anno residente a Santa Maria di Non.
Balbini lascia un figlio di appena 9 anni; è un dolore straziante per l’adorata moglie Roberta Facco, i genitori Marino e Bruna, la sorella Caterina, gli zii.
È accaduto tutto nel giro di poco più di due drammatiche ore. Balbini, venerdì sera, si era ritrovato con alcuni amici del paese per una partitella di calcetto com’era solito fare.
«Ragazzi, oggi gioco in porta perché non sono ancora tornato in forma dopo le feste e mi sento un po’ fiacco», avrebbe detto. Poco dopo si è accasciato. Gli amici hanno subito compreso la situazione e gli hanno praticato immediatamente il massaggio cardiaco avvalendosi anche del defibrillatore. Nel frattempo è stato allertato il 118, giunto sul posto con un’ambulanza e il medico di guardia.
Lo staff sanitario ha preso in carico il 46enne trasportandolo all’ospedale di Camposampiero. I sanitari hanno anche espresso parole di elogio per gli amici che lo hanno soccorso perché avevano fatto tutto il possibile e in modo giusto. Purtroppo le condizioni dell’uomo erano gravissime, non si riprendeva.
Così uno degli amici ha pensato bene di avvertire subito la famiglia Balbini. I genitori di Enrico proprio quella sera erano a fare i volontari al patronato di Arsego, dov’era in corso una cena.
La madre Bruna serviva ai tavoli, papà Marino e il fratello Carlo in patronato. È stato detto loro che il figlio si era infortunato, e sono corsi in ospedale credendo a un infortunio di gioco. «Sono arrivato insieme all’ambulanza e ho visto che stavano defibrillando», sospira il papà, «l’ho chiamato, non rispondeva. Non ha mai ripreso conoscenza. Poi la dottoressa ci ha informati che aveva pochissime possibilità».
Per quasi due ore i congiunti di Balbini hanno pregato e sperato che il loro caro superasse le crisi cardiaca. Poco dopo mezzanotte il medico ha dovuto suo malgrado dare la dolorosa notizia della morte per arresto cardiaco. «È una tragedia», dice ancora Marino Balbini, «nessuno se lo aspettava. Non ha mai lamentato problemi cardiaci, faceva tutto per la famiglia e il figlio. Sul lavoro dava tutto ed era molto stimato.
Ringrazio tutti per quello che hanno fatto, gli amici e l’ospedale». La famiglia ha acconsentito la donazione degli organi, coree e tendini, com’era suo desiderio.
Enrico Balbini lavorava alla Moretti di Massanzago, aveva l’importante ruolo di responsabile delle vendite e viaggiava parecchio per conto dell’azienda, anche all’estero. Anche la moglie Roberta lavora, ad Arsego in una floricoltura.
«Sono rimasta scioccata», dichiara la sindaca di Curtarolo, Martina Rocchio, «Enrico è stato il fondatore di un gruppo Whatsapp quando sono scoppiati problemi legati ai furti in abitazione. L’ho conosciuto e ci siamo visti diverse volte. Avrei dovuto incontrarmi presto con lui e una delegazione per degli sviluppi. Queste morti improvvise mi lasciano davvero incredula e addolorata». —
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