Mamme No-Pfas, missione al Parlamento europeo

BRUXELLES. Il fronte "anti Pfas" arriva nel cuore dell'Europa. Le mamme "no Pfas" hanno portato all'Europarlamento di Bruxelles la questione dell'inquinamento da perfluoroalchilici del Basso Veneto, con una missione che va ben oltre il regionalismo: far sì che in nessun'altra parte dell'Europa possa accadere ancora un disastro ambientale come quello toccato alle falde e alla risorsa idrica delle province di Padova, Vicenza e Verona.
Una delegazione di trenta mamme (ma anche di papà) ha potuto illustrare la questione dei Pfas a un nutrito gruppo di europarlamentari europei: accolti da Curzio Maltese, Roberto Lopriore ed Eleonora Fiorenza (Sinistra unitaria europea-Sinistra verde nordica Gue/Ngl), il gruppo di mamme ha raccontato la triste evoluzione della diffusione di Pfas nel territorio, la scoperta degli inquinanti nel sangue dei loro figli, le preoccupazioni e le incertezze legate a questa circostanza, ma anche la necessità di rivedere la normativa, di arrivare a limiti di "zero Pfas" nelle acque nostrane e l'obbligo delle autorità di non lasciare impuniti i colpevoli dell'inquinamento.
L'incontro, che si è tenuto ufficialmente in una delle sale del Parlamento Europeo, ha visto anche la presenza di altri eurodeputati, dal forzista Remo Sernagiotto (Conservatori e Riformisti europei) e dai rappresentanti del M5S Marco Zullo, Eleonora Evi e Dario Tamburrano, tutti molto attenti e colpiti dalla questione.
Particolarmente toccante è stata la testimonianza di mamma M.P., che ha raccontato il dramma di scoprire il sangue "malato da Pfas" della figlia e il sentimento che ha spinto i genitori dei bimbi "contaminanti" ad affrontare questa battaglia, informativa, sanitaria, istituzionale.
Da parte di tutti gli eurodeputati c'è stata piena disponibilità ad affrontare le problematiche legate all'inquinamento da Pfas, sia a livello nazionale (dal M5S c'è stato l'impegno a organizzare un incontro tra mamme "no Pfas" e ministri dell'Ambiente e della Salute), sia a livello europeo: in questo ambito, in particolare, il Guè/Ngl interverrà con emendamenti ad hoc sul tema dei Pfas nell'ambito delle modifiche alla Direttiva 98/33/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. La nuova proposta legislativa è ora all'esame del Consiglio e del Parlamento Europeo, e prima ancora della Commissione Ambiente e Salute.
Per quanto riguarda l'inquinamento da Pfas, il Gue/Ngl ha proposto un abbassamento delle soglie di Pfas che si attesti su un massimo di 0,01 microgrammi invece dei 0,10 per il singolo Pfas, e di 0,05 microgrammi invece degli 0,50 per più Pfas cumulati come proposto invece della Commissione Europea. Il rischio era che l'Europa consentisse soglie molto più alte di quelle oggi normate dal Veneto. Ad aggiornare questi numeri hanno contribuito anche le mamme "no Pfas", da tempo in contatto con i parlamentari europei di sinistra.
È stato inoltre avanzato un emendamento che consente percentuali di tolleranza dell'errore nella misurazione dei Pfas non superiori al 20 per cento, decisamente meno del 50 per cento previsto al momento. Le mamme "no Pfas" hanno ovviamente sottolineato l'importanza di arrivare alla quota "zero", ossia di assenza totale dei Pfas. Tesi, questa, sposata pienamente anche dai parlamentari europei grillini. Tra oggi e domani le mamme continueranno a bussare alle porte degli europarlamentari per allargare sempre di più il fronte per contrastare l'avanzata dei Pfas e degli inquinanti idrici.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova