Manager licenziato il giudice del lavoro dà ragione a Etra

Il dirigente del personale  era ancora nel periodo di prova La multiutility ha esercitato un suo diritto con il beneplacito del consiglio di gestione

CITTADELLA. Licenziamento dell'ex direttore di Etra, il giudice del lavoro dà ragione alla multitutility che gestisce acqua e rifiuti nei comuni dell'Alta Padovana. Al centro della vicenda Marco Gusella, che aveva intentato causa all’azienda, chiedendo il reintegro, dopo l’interruzione del suo incarico nell’estate del 2016: aveva rivestito il ruolo di direttore del personale ed era stato licenziato anticipatamente rispetto alla conclusione del periodo di prova.

La querelle era finita in tribunale e lunedì il giudice del lavoro di Padova ha rigettato il ricorso dell’ex manager dichiarando legittimo il licenziamento. Gusella era stato assunto in prova nell’aprile del 2016, «con un ruolo», fanno sapere da Etra, «di grande responsabilità che richiedeva un allineamento totale con la mission e gli obiettivi aziendali, allineamento che però, a giudizio del consiglio di gestione in carica al tempo, non si era realizzato. L'esecutivo aveva rilevato che in diverse occasioni il direttore in prova aveva operato in modo non consono agli indirizzi che gli erano stati forniti». E così si è consumata la frattura professionale.

Andrea Levorato - che al tempo era già presidente del consiglio di gestione, ruolo che aveva assunto da poco più di un anno - osserva che «i periodi di prova esistono proprio per questo, per verificare se tra la società e il dipendente si configuri una omogenea visione delle priorità e delle strategie aziendali. Il consiglio di gestione aveva constatato delle divergenze di idee, prendendo serenamente la decisione di interrompere quel rapporto di lavoro». L'azienda rivendica quindi la propria linea.

«La causa intentata da Gusella era stata aggravata da affermazioni allusive su presunte “violazioni delle regole”, lasciando intendere che nei suoi confronti si sarebbero verificati intenti ritorsivi e anche discriminatori, ma la sentenza non lascia spazio a dubbi: Etra ha agito in piena legittimità, rispettando tutti i termini previsti dal contratto di lavoro e senza mettere in atto comportamenti in alcun modo scorretti». —

S.B.

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