Mancano le autorizzazioni l’Usl chiude l’ambulatorio

A Pontelongo 1.200 pazienti restano senza medico di base nel comune Nei prossimi giorni un tecnico spiegherà alla cittadinanza come deve regolarsi
Di Alessandro Cesarato

PONTELONGO

Milleduecento pazienti si sono ritrovati dall’oggi al domani senza più medico di famiglia in paese. Ieri, infatti, l’Usl 16 ha fatto chiudere l’ambulatorio medico ospitato nell’ex barchessa comunale di largo Cavalieri di Vittorio Veneto nel quale attualmente riceveva la dottoressa Susanna Favarato. Una decisione che ha lasciato disorientati i molti pazienti. Tutto è nato da un disguido iniziale del quale attribuire le responsabilità appare però complicato. I fatti. A fine anno il dottor Giorgio Carpenedo, dopo 33 anni di onorato servizio in paese, va in pensione. Il medico invia ai suoi pazienti una nota nella quale indica tra i suoi sostituti, oltre agli altri tre sanitari già operati a Pontelongo, anche la dottoressa Favarato, medico a Polverara, chiarendo che avrebbe occupato il suo stesso ambulatorio. Con l’inizio dell’anno la dottoressa inizia la sua attività ambulatoriale a Pontelongo, cosicché i pazienti fanno le pratiche per il cambio del medico. Favarato, però, avrebbe dovuto preliminarmente chiedere al comitato aziendale di medicina generale il permesso di potere operare oltre che a Polverara anche a Pontelongo.

Ma la richiesta, non si sa perché, non è mai pervenuta così, a distanza di qualche settimana, l’Usl ha deliberato, tramite la commissione competente, che l’ambulatorio andava chiuso. E così è avvenuto. A questi punto ai pazienti rimangono due possibilità: scegliere un’altro medico del paese oppure raggiungere la dottoressa Favarato direttamente a Polverara.

«Non ci sono alternative– spiega il direttore sanitario Daniele Donato – la normativa prevede la chiusura. Inoltre la decisione non viene a creare vuoto assistenziale, in quanto gli altri sanitari si sono già resi disponibili a farsi carico dei pazienti. La scelta del medico – aggiunge – è di tipo fiduciario e l’Usl non può orientare i pazienti che possono così scegliere anche un medico di un altro paese».

Vista la situazione, per agevolare i pazienti ed evitare che si rechino fino alla sede del distretto a Piove di Sacco, l’Usl metterà a disposizione in ambulatorio un punto informativo.

Nella faccenda entra anche il comune che ha la proprietà del locale e, in buona fede, lo ha affittato al nuovo medico. «Si è creata una situazione di enorme disagio – spiega il sindaco Fiorella Canova – abbiamo concordato con l’Usl la presenza di un tecnico in loco e chiesto la disponibilità per un incontro pubblico per spiegare la vicenda alla cittadinanza».

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