Manifesti e 100 mila volantini, il Pd pronto alla sfida elettorale
PADOVA. Nel Pd il “mantra” per i prossimi sei mesi sembra essere quello di «restare uniti». In via Beato Pellegrino non vogliono più correre il rischio di arrivare alle urne spaccati, come nel 2014. Per questo, già da oggi, le cassette postali delle 100 mila famiglie padovane saranno invase dai volantini che danno il via ad una campagna elettorale che si preannuncia molto dura. Un volantino con l’immagine di Bitonci oscurata dall’elenco dei fallimenti della sua giunta, e dall’altra parte una prima bozza del piano per tornare in pista. Volantini che sono solo un antipasto dei manifesti 6metri per 3 che dovrebbero essere affissi in tutta la città nelle prossime settimane.
«Bitonci ha iniziato la campagna elettorale non tanto per rivolgersi ai cittadini, ma per convincere il suo partito a ricandidarlo dopo il disastro che ha combinato provocando l’implosione della sua maggioranza», spiega il segretario cittadino Antonio Bressa: «Quindi credo che i padovani abbiano capito cosa significhi la gestione politica di Bitonci, ossia molti proclami, qualche slogan, ma una evidente inconsistenza sul piano amministrativo, che ha provato a coprire attraverso incessanti polemiche e la costruzione di un nemico nuovo al giorno».
Nonostante tutto, il Pd deve fare comunque i conti con correnti e scissioni, legate anche all’appuntamento del referendum del 4 dicembre, al quale anche i dem padovani arrivano divisi. Oltre a questo, tra i vertici del partito c’è chi ancora non digerisce il cambio generazionale in corso. Il nemico però non può essere tra le mura di casa: «Assolutamente no – risponde Bressa – visti i risultati fallimentari di Bitonci. Ora i cittadini vogliono mettersi alle spalle questa fase rissosa per tornare a concentrarsi sulle questioni che realmente interessano la città e che in questo periodo sono finite in secondo piano». Proprio Bressa, insieme ad uno dei principali registi del collasso della maggioranza, il segretario provinciale dem Massimo Bettin, ha già iniziato ad incontrare le anime del mondo delle associazioni, della cultura, delle professioni, dei sindacati, degli ambienti industriali ed economici, dell’Università e dell’arcipelago cattolico: «Il nostro schema di gioco è diverso e riguarda un percorso di relazioni e di dialogo in grado di coinvolgere le migliori energie, passioni e intelligenze della città. L'obiettivo è di mettere a punto insieme un progetto nuovo», conclude Bressa.
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