Mascherine di nuovo esaurite nel Padovano: «E mancheranno fino al 18 maggio»

PADOVA. Mascherine “economiche” esaurite ovunque, introvabili in tutte le farmacie di Padova: alla prima ondata di grandi acquisti, scattata ancora mesi fa e con largo anticipo rispetto all’arrivo dell’epidemia, ne è seguita infatti una seconda, dovuta alla notizia del prezzo calmierato (61 centesimi iva inclusa) comunicato dal commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. Sono bastate poche ore per esaurire le scorte, che per evidenti motivi erano già esigue: ora che indossarla è un obbligo, la mascherina è diventata un bene di prima necessità di cui nessuno può fare a meno.
La situazione è la stessa in tutta Italia e Padova non fa certo eccezione: «Le chirurgiche le abbiamo completamente esaurite, abbiamo solo mascherine lavabili che costano 3, 90 l’una» spiegano alla farmacia Ciato (via D’Acquapendente), una delle più grandi in città. Stessa identica situazione alla farmacia Arcella, dove pure propongono delle mascherine lavabili, in questo caso mensili, al costo di due euro l’una. Alla farmacia Chiari (in via Oberdan, accanto a Palazzo Moroni) sono rimaste solo le ffp2, al costo di sei euro l’una. La differenza è che mentre le mascherine chirurgiche (quelle classiche, morbide, fatte come una banda colorata che si adatta alla forma del viso) proteggono gli altri ma non chi le indossa, le ffp garantiscono una buona protezione anche a chi le porta. Detto questo, a rigor di logica, se tutti indossassero anche solo una semplice mascherina chirurgica saremmo tutti ugualmente protetti.

Le ffp2 sono l’unico modello ancora disponibile anche alla farmacia Zennaro, in via Facciolati, dove la titolare è Patrizia Zennaro, presidente di Federfarma. «Dopo l’annuncio del prezzo calmierato» spiega «abbiamo esaurito tutto quello che avevamo in brevissimo tempo. Ora siamo in attesa delle nuove: secondo le indicazioni che mi arrivano da Federfarma già la prossima settimana dovrebbero arrivare ai grossisti due milioni di mascherine da distribuire alle farmacie. Sia chiaro» precisa Zennaro «parliamo di due milioni per tutta Italia, quindi sono veramente poche. Nei giorni a seguire, comunque, dovrebbe arrivare anche un secondo carico da tre milioni e poi, la settimana successiva, un terzo da dieci milioni. In generale, io credo che continuerà ad esserci penuria più o meno fino al 18 maggio».
Il prezzo calmierato, precisano a gran voce tutti i farmacisti, è di 61 centesimi, e non 50. «Gli 11 centesimi di differenza» dice Zennaro «li fa l’iva, che è una tassa che noi paghiamo allo Stato: era stato promesso di toglierla per le mascherine, ma non è stato fatto». Una seconda questione che preme molto ai farmacisti riguarda il fatto che le mascherine “a 50 cent”, quelle annunciate da Arcuri, in realtà sono proprio quelle di cui parla la dottoressa Zennaro, e devono ancora arrivare.
«Nel frattempo, però» spiega Giovanni Cirilli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Padova e titolare della farmacia di Onara di Tombolo «abbiamo abbassato comunque il prezzo di quelle che avevamo, perdendoci moltissimo. E questo solo per non vessare ulteriormente la popolazione, ma le mascherine a prezzo calmierato di cui ha parlato Conte sono solo di un certo tipo, con un certo codice, e devono ancora arrivare. Ultimamente è diventato impossibile trovarle e ognuno si riforniva come poteva: il prezzo medio oscilla tra circa 50 centesimi e oltre 1 euro e mezzo, a cui si deve aggiungere l’iva. Bene, queste mascherine, che avendo un altro codice potevano essere vendute a prezzo pieno, le abbiamo vendute tutte a prezzo ribassato, perché i farmacisti hanno scelto di venire incontro ai cittadini. Ma noi, in questa situazione, siamo solo delle vittime».
L’alternativa che suggeriscono in molti (ma anche c’è chi ritiene più affidabile la versione usa e getta, perché testata con la “prova della paraffina” ) è rappresentata dalle lavabili: sicuramente sono più ecologiche e, avendo una lunga durata, anche più economiche. Quelle proposte dal dottor Cirilli costano dieci euro e sono pressoché senza scadenza. –
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