Massaggi a luci rosse, spuntano i video delle prestazioni extra e scattano le denunce

CITTADELLA. «I proprietari degli immobili che affittano ai cinesi dovrebbero sapere che esiste una loro responsabilità se all'interno della struttura viene sfruttata la prostituzione». Non usa giri di parole il sindaco di Cittadella, Luca Pierobon, che da lunedì prenderà in mano il dossier sull'eros made in China denunciato grazie a un gruppo di "Iene" dell'Alta che, con una telecamera nascosta, hanno immortalato le prestazioni a luci rosse: prima il massaggio e poi l'extra, il tutto per cifre tra i 40 e i 50 euro.
Le prestazioni sessuali a pagamento sono state documentate da un paio di video-inchieste girati in un locale di Cittadella, in via Cà Nave, e a San Giorgio in Bosco, vicino al semaforo. Le riprese sono state consegnate al consigliere provinciale e comunale cittadellese Luigi Sabatino che ha trovato una busta sul cristallo della sua macchina, all’interno una chiavetta usb e un messaggio. Ieri Sabatino ha presentato denuncia consegnando i file ai carabinieri di Cittadella. «Il centro di via Cà Nave è stato sottoposto a controlli della polizia locale, dei carabinieri e della Guardia di Finanza», ribadisce Pierobon, «ogni volta è emersa comunque la regolarità dell'attività».
Situazioni sempre in bilico, tra forma e sostanza: «In Italia simili realtà sono ovunque, inutile nasconderci», osserva il primo cittadino, «ma è difficile dimostrare che ci sia lo sfruttamento della prostituzione, quindi l'unica soluzione è risolvere tutto a monte ed evitare che aprano. Per questo credo che la responsabilità maggiore ce l'abbiano le persone che affittano i locali a cinesi che hanno intenzioni poco trasparenti». I proprietari dei muri «dovrebbero informarsi, c'è una responsabilità di chi affitta un immobile se poi all'interno le donne si prostituiscono; siamo di fronte a soggetti che lavorano sempre al limite della legalità, è difficile farli chiudere». Le prossime mosse: «Lunedì metterò in contatto il comandante della Polizia locale con il proprietario della struttura e prima di tutto vedremo di capire se sapeva qualcosa».
Rivendica di aver già fatto svolgere dei controlli anche il sindaco di San Giorgio in Bosco, Renato Roberto Miatello, avvisato da Sabatino e dall’assessore Fabio Miotti: «Il locale di massaggi orientali ha aperto da circa un mese, io sono un sindaco-sceriffo e so benissimo cosa succede nel mio territorio, quindi ho subito avvisato le forze dell'ordine». Al Capone fu incastrato per evasione fiscale, in questo caso l'amministrazione sangiorgense proverà a giocare la carta dell'abuso edilizio: «Con gli uffici comunali», osserva Miatello, «stiamo verificando se le planimetrie del locale corrispondano a quanto dichiarato per accertare se esistano o meno degli abusi. Per il resto noi avevamo già svolto un sopralluogo con i nostri vigili ma la documentazione era tutta in regola». La materia "hot" nella giornata di ieri ha scatenato i commenti sui social.
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