Mattioli e Comune lite sulla Fornasari

Il Comune non vuole versare all’impresa 443 mila euro per i lavori di restauro della scuola materna al Portello
PD 26 novembre 2002 G.M. Il cortile della scuola Fornasari, in via Gradenigo , che si allaga in seguito ai forti temporali (SALMASO)
PD 26 novembre 2002 G.M. Il cortile della scuola Fornasari, in via Gradenigo , che si allaga in seguito ai forti temporali (SALMASO)

L’idillio si è rotto da tempo e ha lasciato il posto ad un continuo contenzioso giudiziario. Il rapporto che lega l’amministrazione comunale all’impresa Mattioli spa, società della Compagnia delle opere, ha come destinazione finale il palazzo di Giustizia.

I casi sono noti: si va dal nuovo cavalcavia Sarpi-Dalmazia (dov’è in ballo una causa da 12,3 milioni di euro) al restauro della Gran Guardia fino a opere minori come la realizzazione di alcuni plessi scolastici. Il copione che si ripete è più o meno sempre lo stesso: dopo l’aggiudicazione dell’appalto, durante il cantiere, i costi lievitano a causa di perizie supplettive e varianti ai lavori inizialmente non previste dal progetto messo in gara. L’azienda, (la Mattioli) quindi chiede più soldi, il Comune rifiuta e si finisce davanti al giudice perché gli arbitrati civili sono considerati in ogni caso troppo onerosi per il Comune. L’ultimo caso riguarda la scuola materna Fornasari di via Gradenigo al Portello, oggetto della delibera portata in giunta lo scorso martedì dall’assessore Marco Carrai, per autorizzare il sindaco a resistere nel giudizio promosso davanti alla Corte d’Appello di Venezia dall’impresa ciellina. Che il 4 aprile 2004 “a seguito di licitazione privata” veniva incaricata dal Comune dei lavori di ristrutturazione della scuola materna Fornasari. Un appalto da 826.331 euro che ha poi comportato un importo netto a favore dei costruttori di 652.074 euro. Ma il 28 ottobre 2004 l’amministrazione di Palazzo Moroni veniva condannata dal tribunale a risarcire alla Mattioli 443.082 euro. La società imputava al Comune di aver subito danni e un aumento dei costi del cantiere avendo nel frattempo avanzato nuove perizie e riserve (sulle maggiori opere da realizzare). Sentenza a cui è seguito il ricorso, vinto il 1 giugno 2010 da parte dell’avvocatura civica. E però la vicenda non è mica finita qui, perché ora la Mattioli ha deciso di proseguire il contenzioso rivolgendosi alla Corte d’Appello di Venezia per ottenere l’integrale riforma della prima sentenza, ovvero quella che gli riconosceva i 443.082 euro in più. Da qui la decisione del Comune di resistere in giudizio e la presentazione della delibera 2012/0003 attraverso la quale si dà incarico ai legali dell’amministrazione di continuare a seguire il procedimento davanti al tribunale veneziano.

Ma quando si parla della compagnia ciellina, impegnata nei cantieri aperti per realizzare le opere durante tutte le amministrazioni (sia quelle legate al centrosinistra sia quelle di segno politico opposto), i contenziosi si sprecano: dai grandi appalti alle scuole materne è lite continua. (m.b.)

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