Maxi sequestro a Italchimica Finisce sotto inchiesta l’ad

È finito sotto inchiesta Alessandro Fioretto, amministratore delegato e presidente di Italchimica srl, l’azienda con sede a Padova specializzata in detergenti e cosmesi che, dall’inizio dell’emergenza a oggi – come risulta dalla stampa – ha sfornato 21 milioni di prodotti di cui 12 milioni legati al Covid. Le ipotesi di reato contestate sono di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Il 18 febbraio scorso il pubblico ministero padovano Silvia Golin ha ordinato il sequestro di 21 mila confezioni fra detergenti, ammorbidenti e liquido per il lavaggio di frutta e verdura stoccati in azienda della linea “Bakterio”. Secondo la procura nell’etichetta di quei tre prodotti risulta l’indicazione che si tratta di un “antibatterico” accanto al segno a croce simile a quello del presidio medico chirurgico; tuttavia sempre secondo l’autorità giudiziaria (e come indicato con caratteri piccoli in un’altra parte dell’etichetta) si tratterebbe di un antibatterico contenuto «per preservare il prodotto dalla contaminazione microbiologica». Insomma una sorta di conservante del prodotto venduto e non un antibatterico per potenziare l’efficacia “disinfettante” della sostanza. A breve spetterà al gip convalidare (o meno) il sequestro.
È stata una cliente milanese di Kasanova a inviare alla Guardia di Finanza un esposto lamentando l’indicazione come “antibatterico” dell’ammorbidente denominato “Bakterio” realizzato da Italchimica. Le Fiamme Gialle avviano un’indagine e si rivolgono alla nota catena che, a sua volta, replica di acquistare l’ammorbidente dalla padovana Italchimica. La confezione, che finisce sotto accusa, sarebbe venduta come “antibatterico” mentre – è l’ipotesi degli investigatori – la sostanza antibatterica sarebbe solo un conservante. Di più, l’ammorbidente (come il detergente per frutta e frutta sempre della linea “Bakterio”) sarebbero proposti al pubblico con un’etichetta che si richiama al “presidio medico chirurgico” pur non avendo mai ottenuto alcuna autorizzazione ministeriale come tale. Il fascicolo viene trasmesso per competenza alla procura padovana e finisce sul tavolo della pm Golin che si affida ai carabinieri del Nas. Il 18 scatta il maxi-sequestro in azienda e la contestazione all’amministratore delegato (difeso dall’avvocato Diana Baraldo)
Italchimica nasce in un garage di casa dall’inventiva di Fioretto: nei mesi della pandemia i detergenti dell’azienda sono stati impiegati per sanificare scuole, Rsa, ospedali, catene della grande distribuzione, della ristorazione e del fornimento per ufficio. Il fatturato 2020 si è chiuso con una crescita del 38% rispetto ai 61 milioni dell’anno precedente. Ben 174 i dipendenti che – con i collaboratori esterni – arrivano ai 200. «C’è stata la piena collaborazione con i carabinieri del Nas. La nostra è un’azienda attentissima alla tutela del consumatore, alla trasparenza e alla conformità dei prodotti alle normative» spiega Stefano Belloni, responsabile legale e delle Risorse umane di Italchimica, «Siamo fiduciosi dell’esito a nostro favore del procedimento penale, e prima ancora, del sequestro». Nessuna interruzione della produzione. «Si tratta» puntualizza Belloni, «di tre tipologie di prodotti su 800 etichette. La produzione è pianificata su basi plurimensili e non si interrompe. Anzi, data la nostra attenzione alla qualità, auspichiamo quanto prima il dissequestro». —
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