I medici perdono autorevolezza. Crisarà: «Il nemico è dottor Google»
Attività disciplinare in crescita: «Aumenta la conflittualità nei confronti di chi cura». Ecco il bilancio del presidente uscente Crisarà, dopo quattro anni di mandato
«La nostra battaglia quotidiana è contro dottor Google e altri motori di ricerca, l’insofferenza dei pazienti alle regole e la confusione sui ruoli». Sono forse le più lampanti considerazioni di Domenico Crisarà, presidente uscente dell’Ordine dei medii della provincia di Padova, alla presentazione del bilancio sociale della consigliatura 2021-2024 tenuta assieme ai consiglieri Giuseppe Montante, Andrea Spagna, Elisabetta Formentin, e al vice Adriano Benazzato, nella sede di via San Prosdocimo.
Segnalazioni disciplinari in aumento
«Si è passati da 170 pratiche disciplinari gestite dalla precedente governance a 412 esposti arrivati nel quadriennio che volge al termine», fa notare Crisarà, «Di 421 convocazioni pervenute alla commissione albo medici chirurghi, 229 sono state direttamente archiviate dal presidente (nella maggior parte dei casi vertevano su certificazioni mediche), 112 sono sfociate in procedimenti disciplinari effettivamente celebrati: di questi 49 archiviati, 12 conclusi con avvertimento, 23 con censura, due le radiazioni e il restante concluse in sospensioni da uno a sei mesi».
Di contro gli odontoiatri hanno sbrigato 92 pratiche negli stessi quattro anni, 41 tradotte in giudizi disciplinari, di cui 13 archiviati.
Ma cosa ci dicono questi numeri? «Che aumenta la conflittualità tra cittadini e medici, tra medici e medici, e che la professione rispetto alla percezione comune ha perso di autorevolezza», rileva il presidente in scadenza di mandato.
Sos medici di famiglia e attività ordine
«Non è vero che i medici sono carenti», mette in chiaro Crisarà, che pure individua come zone critiche i Colli, la Bassa, il Montagnanese e la Alta. «Mancano medici di famiglia perché non si sono fatte le programmazioni dei corsi, e specialisti perché sono stati attuati tagli lineari sulle specialità», spiega, «Ma il danno peggiore sono le nuove specialità aperte senza criterio. Intendo dire che avremo una pletora di dermatologi e oculisti ma non chirurghi. Il servizio di guardia medica, poi, di fatto non esiste perché le titolarità vanno deserte».
Un folto calendario di eventi di formazione professionale messi a disposizione degli iscritti, l’elezione – la prima – di una direttrice, la dottoressa Roberta Trattenero, la riorganizzazione dei rapporti con il personale e con l’Autorità nazionale anticorruzione, l’ammodernamento della sede. «Un lavoro mai fatto in vent’anni», sottolinea il vice Benazzato. Tra i sassolini tolti, più rilevanti è la digitalizzazione dell’archivio, per abbattere tempi e costi. Un traguardo non banale se si pensa che il quadriennio si è aperto in pieno Covid.
Nodo vaccinazioni obbligatorie
«Trovo vergognoso che il governo abbia condonato le multe date a suo tempo ai medici no-vax. In Italia vige il criterio “primo non pagare mai”, inaccettabile per chi, invece, ha pagato» è il commento del presidente Crisarà all’epilogo di quei mesi difficilissimi, costati al suo Ordine circa 3 mila protocolli e 1.039 lettere di diffida: «Un lavoro immane».
Il ricordo dei problemi legati all’obbligatorietà delle vaccinazioni anti Covid per il personale medico sanitario è cristallino. «Da inizio 2022 gli ordini hanno ricevuto la lista dei nomi dei medici non vaccinati, spesso inattendibile, e automaticamente sospesi dalla professione», rammenta, e conclude: «Dico con soddisfazione che dei 908 segnalati quell’anno tra gli oltre 9.600 iscritti all’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Padova, solo sei erano dipendenti dalla azienda ospedaliera e circa quattro medici di famiglia».
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