Megliadino San Vitale: la cucina va a fuoco Muore asfissiato insieme al suo cane

La sua auto, stranamente, era ancora parcheggiata davanti a casa. Nessuna risposta al campanello. L’odore di fumo impregnava l’aria. E poi c’era quel nero sulla muratura attorno a porte e finestre. Quanto basta per capire che in quella casa era successo qualcosa. Così, venerdì alle 10.10, i carabinieri di Montagnana e Santa Margherita d’Adige hanno dovuto abbattere la porta al civico 44 di via Bosco Basso. Proprio davanti all’uscio di casa, forse in un tentativo disperato di raggiungere l’aria aperta, c’era il corpo senza vita di Paolo Costantin, 53 anni. L’uomo era morto, quasi sicuramente già da parecchie ore, a causa delle esalazioni dell’incendio che si era scatenato nella sua cucina.
la MACABRA SCOPERTA
Mario Rossato, proprietario dell’appartamento in cui Costantin viveva da cinque anni, era arrivato intorno alle 9 nel suo orto che si trova proprio davanti al civico 44. «Ci vengo ogni giorno e solitamente, a quell’ora, Paolo è già al lavoro. Ma la macchina, ieri mattina, era ancora parcheggiata davanti a casa», spiega l’uomo. «Ho avvertito uno strano odore, molto acre, nell’aria. Ho poi visto i contorni neri attorno agli infissi. E ho chiamato immediatamente il 118».
L’INGRESSO IN CASA
I carabinieri hanno avuto non poche difficoltà ad aprire la doppia porta dell’abitazione. Il corpo senza vita della vittima era infatti riverso a terra proprio davanti all’uscio. Nel frattempo, sul posto, sono arrivati anche i vigili del fuoco di Abano Terme e di Legnago.
Per Paolo Costantin, purtroppo, non c’era più nulla da fare. La rigidità muscolare della salma ha fatto subito pensare che la tragedia si fosse compiuta già da alcune ore, forse risale addirittura a giovedì sera. Stando al racconto dei vicini di casa, il 53enne era rientrato dopo le 21.30.
FIAMME IN CUCINA
Il rogo è nato dalla cucina, al primo piano, a pochi metri da dove è stato rinvenuto il cadavere. Non è ancora chiaro se l’incendio sia nato dal fornello o dalla stufa a pellet, che l’uomo utilizzava come fonte di riscaldamento. Da una prima ricostruzione, Costantin avrebbe scoperto il rogo e avrebbe tentato di spegnerlo, ma sarebbe stato intossicato dal fumo crollando a un passo dall’uscita. Venerdì mattina, le fiamme si erano già esaurite. Il fumo ha tuttavia invaso sia il piano terra che quello superiore. Gli indumenti della vittima, non intaccati dal fuoco, confermerebbero che è morto asfissiato dal fumo dell’incendio e non per ustioni o bruciature. La stessa fine ha fatto il suo cane, un meticcio che aveva da poco. Costantin lavorava come operaio specializzato alla Hemina spa di Montagnana. —
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