Meneghetti era nella gioielleria

FOTOGRAMMA Della rapina all’oreficeria Piras finita nel sangue
ABANO TERME.
Nessun dubbio: la corrispondenza tra Fabiano Meneghetti e la figura ripresa dalla telecamera installata all'interno della gioielleria aponense è totale. Insomma, il bandito membro del commando assassino che uccise l'orafo Gianfranco Piras il 19 luglio 2005, durante una rapina finita in tragedia, era senz'altro Fabiano Meneghetti, l'imputato. Sono state le conclusioni cui è arrivato il perito nominato dalla Corte d'assise d'appello di Venezia Silio Buozzi, direttore del gabinetto interregionale di polizia scientifica per le Marche e l'Abruzzo, volto noto della fortunata trasmissione «Blu Notte» di Carlo Lucarelli. Ieri Buozzi ha parlato per oltre un'ora, spiegando la totale compatibilità tra Meneghetti e la sagoma immortalata nel video per quanto riguarda la corporatura, il modo di deambulare e la postura. Meneghetti, 34enne di Bovolenta, era stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere, mentre al complice Fabrizio «Bicio» Panizzolo, 40enne di Liettoli di Campolongo Maggiore, era stato inflitto l'ergastolo (quest'ultimo è stato ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio). In appello le due condanne sono state confermate. La Corte di Cassazione, invece, pur ribadendo l'ergastolo a carico di Panizzolo (per lui la condanna a vita è definitiva), ha annullato con rinvio la pena a carico di Meneghetti, ordinando nei suoi confronti un nuovo processo in appello. Prossima udienza per discussione e sentenza l'8 luglio. (c.g.)
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