Merlo Costruzioni fallita In ansia 40 dipendenti

I giudici non hanno accettato il concordato preventivo per la ditta di Borgoricco Omero Cazzaro, Uil: «Cassa integrazione straordinaria solo fino a marzo»
Di Felice Paduano

La crisi dell’edilizia e delle costruzioni in genere non si arresta. Anche i titolari della Merlo Costruzioni, la solida azienda nata negli anni ’80 con sede centrale a Borgoricco, che sino a pochi anni fa dava lavoro a 65 dipendenti, oggi diventati 40, hanno dovuto gettare la spugna.

Nonostante i ripetuti tentativi di salvarla e di rilanciarla, a tutti i livelli, gli amministratori padovani si sono dovuti arrendere davanti ad una carenza di commesse del settore che diventa sempre più pesante e spietata. E così i giudici del Tribunale di Padova non hanno accettato la richiesta dell’azienda di ottenere il concordato preventivo ed hanno deciso, direttamente, per il fallimento definitivo.

«Eppure la Merlo era una delle imprese più efficienti e qualificate della provincia di Padova» spiega il sindacalista della Uil, Omero Cazzaro «Nel corso degli anni aveva costruito tutta una serie di parchi immobiliari, con i criteri energetici più moderni, in vari Comuni del nostro territorio, tra cui a Campodarsego, Noventa e nella stessa Borgoricco. Il fallimento, tra l’altro, peggiora anche la situazione dei quaranta lavoratori, che possono restare in cassa integrazione straordinaria solo sino al prossimo mese di marzo».

Comunque i sindacalisti di categoria, che seguono la vertenza, ossia Dario Verdicchio, per la Fillea-Cigl e Bruno Milan, per la Filca-Cisl, oltre a Cazzaro, naturalmente, della Feneal-Uil, hanno chiesto un incontro urgente con il dottor Dalla Costa, già nominato curatore fallimentare dai giudici del Tribunale. «Chiederemo un’altra cassa integrazione straordinaria per altri 12 mesi per procedura concorsuale» aggiunge il sindacalista della Uil «E’ un peccato che non sia stato concesso il concordato preventivo. Con il fallimento diventano più difficili le condizioni, sia normative che economiche, per il passaggio della Merlo Costruzioni in altre mani attraverso la cessione di un ramo d’azienda. Ma, anche in questi casi estremi, la speranza è l’ultima a morire e, quindi, resta sempre possibile il passaggio ad una nuova proprietà, che, in attesa di tempi migliori per l’intero settore dell’edilizia e delle costruzioni, possa decidere di acquisirla in tempi brevi con l’obiettivo concreto di rilanciarla a tutti i livelli anche alla luce delle qualificate maestranze professionali presenti ancora oggi all’interno dell’impresa». L’azienda Merlo è l’ennesima “vittima” della crisi che sta falcidiando molte imprese impegnate nel settore edilizio.

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