Mesi d’attesa e di viaggi a vuoto per l’esito di un esame istologico

Informazioni contraddittorie, telefonate lasciate in pausa. Per un giovane con troppi nei l’esperienza con la Casa di cura di Abano è stata un incubo
MALAGOLI.CODA CASSA TIKET CASA DI CURA ABANO
MALAGOLI.CODA CASSA TIKET CASA DI CURA ABANO

ABANO TERME. . Tempi lunghissimi degli esami istologici. La Casa di cura di Abano ha portato all’esasperazione Andrea Boaretto, 33 anni, a cui è stato tolto in via cautelativa un neo il 3 aprile.

Ebbene, dopo una serie infinita di rinvii per il ritiro, solo ieri il referto era pronto. «Da quando sono piccolo, sono sotto controllo periodico dermatologico per la prevenzione del melanoma, vista la mole di nei che mi porto addosso» ,scrive Boaretto al mattino. «Le prenotazioni sono mediamente lunghe e di conseguenza devo prenotare con largo anticipo le visite successive. Da sempre mi sono servito dello Iov e devo dire che mi sono sempre trovato bene. Durante l'ultimo controllo effettuato all'Usl di Maserà, è emerso che era necessario rimuovere due nei e mi è stata indicata la Casa di cura di Abano come struttura per effettuare l'asportazione e i conseguenti esami istologici».

E da qui inizia il calvario, di cui sintetizziamo le tappe: «Il 3 aprile mi presento per l’intervento. Dopo aver effettuato l’accettazione scendo le scale verso la sala operatoria e mi trovo di fronte una porta senza indicazioni, senza infermieri. Mi reco nella vicina Urologia e mi indicano di sostare in sala di attesa. Aspetto 27 minuti, entro in sala e dopo l’intervento scopro che gli esami istologici saranno pronti il 15 maggio. Il Busonera ci impiega mediamente tre settimane».

«Il 15 aprile mi presento per la medicazione e mi dicono di prenotare la visita per la lettura dei referti il 13 maggio», prosegue nel racconto il paziente, «Segnalo che saranno pronti il 15 maggio e la dottoressa mi assicura che i referti in genere sono pronti il giorno prima e di chiamare per informazioni. Eventualmente le visite vanno disdette entro le 48 ore. Il 10 maggio chiamo per segnalare la visita e la lettura referti del 13 maggio. Mi dicono che non sono pronti, ma che con urgenza sarebbero stato pronti il giorno successivo. Il giorno dopo chiamo l’ufficio e dopo 32’ di attesa mi dicono che non sono ancora pronti. Stessa cosa il 13 maggio e mi altero perché avrei dovuto pagare la mora per disdire la visita. Chiamo prima un numero e attendo 25’ per sentirmi dire che il numero è errato, poi 1 ora e 20’ l’altro numero senza risposta. Richiamo l’ufficio referti che mi dice che prima della visita sarebbero stati pronti. Parto e alle 15 trovo chiuso. Segnalo tutto al Cup. Il 20 ricevo una telefonata e mi dicono che per mercoledì 23 sarebbero stati pronti. Ebbene, mercoledì nessuno sapeva niente. È ammissibile?»

Questa la replica di ieri della Casa di cura: «Il paziente è stato contattato dal Policlinico, il suo referto è pronto. Il ritardo è imputabile a una tecnica di laboratorio specifica, un approfondimento motivato, e che al paziente è stato spiegato. Per motivi di privacy non possiamo dire di più». «Non mi hanno spiegato nulla» ribatte Boaretto «e io con la Casa di cura non voglio più avere a che fare».

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