Messe all’asta cinque case popolari sfitte e decrepite

Gli alloggi si trovano nelle vie Puniga, S.Antonio e Umberto II Dalla vendita il Comune pensa di ricavare mezzo milione
Di Elena Livieri
BELLUCO ABITAZIONE DEL COMUNE VIA PUNIGA PIOVE BELLUCO
BELLUCO ABITAZIONE DEL COMUNE VIA PUNIGA PIOVE BELLUCO

PIOVE DI SACCO. E’ stato approvato dal consiglio comunale il nuovo piano di vendita di alloggi popolari. Nel piano sono finite cinque delle 61 unità inserite nel piano straordinario di vendita approvato nel 2012 dal Comune e ad agosto dalla Regione. Si tratta dei cinque immobili che attualmente sono sfitti e che, per tipologia, caratteristiche costruttive obsolete e stato di manutenzione pessimo, è preferibile per il Comune vendere piuttosto che ristrutturarli per un recupero funzionale. La vendita, infatti, viene fatta a prezzo di mercato, con asta pubblica con offerte in aumento, essendo gli alloggi in questione non locati o assegnati. Il Comune ha messo in vendita l’alloggio che si trova al civico 46 di via Puniga; quello al civico 7 di via Sant’Antonio, entrambi realizzati nel 1958; in via Umberto I le due unità ai civici 7 e 9 che risalgono al 1926; e quella al civico 15 di via Mantegna costruita nel 1969. Si tratta di abitazioni chiuse da molti anni e messe piuttosto male: ristrutturarle avrebbe per il Comune un costo troppo elevato. «L’ufficio tecnico», ha illustrato il sindaco Davide Gianella, «ha stimato per l’alienazione delle cinque unità un valore di partenza a base d’asta variabile tra i 70-85 mila euro per quelle che si trovano in zona semicentrale o periferia, e 100-115 mila euro per gli alloggi in zona centrale, per un importo totale che va da 420 a 510 mila euro. Nel primo esperimento della gara possono partecipare solo le persone fisiche che intendono beneficiare dei requisiti per la prima casa». Le regole garantiscono che non vi siano speculazioni. Il prezzo definitivo per la base d’asta sarà determinato per ciascuno degli alloggi con una perizia di stima. Ora spetta al Comune predisporre i bandi e dar corso quanto prima alla vendita. «I soldi che ricaveremo dall’alienazione di questi immobili» precisa il sindaco, «vanno nel capitolo vincolato all’Erp e saranno investiti per l’acquisto di nuovi alloggi o per gli interventi di manutenzione per quelli che il Comune già possiede».

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