Militare con il secondo lavoro: dovrà restituire 100 mila euro
Condannato un tenente colonnello di Campolongo in servizio a Padova. Esperto di acquaponica, svolgeva attività di consulenza senza l’autorizzazione

Dovrà versare al Ministero della Difesa una somma vicina ai 100 mila euro: il diretto interessato avrebbe infatti svolto un’attività extraprofessionale di lavoro autonomo senza l’autorizzazione del suo principale datore di lavoro, il Ministero appunto.
La condanna della Corte dei Conti grava sul tenente colonnello Arnaldo Uccella, 50 anni di Campolongo Maggiore, in servizio presso il Comando Forze Operative Nord di Padova, già accusato dalla Procura Militare di Verona di truffa militare aggravata e continua.
E se il procedimento penale si è concluso con una sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato (era stata raggiunta la prova della sussistenza dei fatti, ma senza arrivare a quella del dolo), diversa è stata la strada sul fronte amministrativo.
Dal 2010 al 2018 il tenente colonnello, in maniera continuativa e non occasionale, ha svolto un’attività extraistituzionale senza l’autorizzazione del Ministero attraverso due ditte individuali, la Uccella Arnaldo e la Itamia di Uccella Arnaldo. L’attività consisteva nella progettazione e nella realizzazione di impianti in acquaponica, ovviamente per committenti privati.
L’acquaponica è un sistema di coltivazione che unisce l’acquacoltura (allevamento di pesci) e l’idroponica (coltivazione delle piante in acqua senza suolo): basta spulciare il web per ritrovare numerosi articoli e citazioni dedicati a Uccella, considerato un punto di riferimento per il settore.
Difficile sostenere che Uccella non conoscesse la normativa in merito, che impone - nel pubblico impiego - la limitazione delle attività o comunque la comunicazione agli enti maggiori: spiega infatti la Procura che nel 2007 il militare aveva chiesto e non ottenuto l’autorizzazione a svolgere un’attività di consulenza tecnica in favore di un privato – dunque sapeva della necessità di comunicare tale tipo di impegno – e che nel 2018 lo stesso tenente colonnello aveva comunicato all’amministrazione militare di svolgere un’attività di ricerca scientifica, che peraltro non necessitava di autorizzazione, a cui era comunque seguito il diniego della stessa amministrazione.
La Corte dei Conti contesta a Uccella una trentina di fatture, emesse perlopiù per l’attività di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e realizzazione di impianti di acquaponica.
Confermata l’attività non autorizzata, il Ministero ha avviato azioni di recupero delle somme dovute attraverso trattenute mensili dello stipendio per un importo di 679,22 euro a partire dal mese di marzo 2023 e per un totale di 6.113,07, calcolato a novembre 2023. Il resto, ossia 99.978,73 euro, dovranno essere versati al Ministero vista al sentenza della Corte dei Conti.
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