Mille studenti in corteo nel centro di Cittadella Fanoli e Meucci occupati

LA PROTESTA STUDENTESCA Il corteo delle superiori lungo le rive e sopra lo striscione issato sulle mura
CITTADELLA.
«Vogliono toglierci il nostro futuro, noi vogliamo riappropriarcene». È suonata la sveglia e gli studenti di Cittadella salgono sull'onda che arriva da tutta Italia: in mille sono scesi in piazza, nella prima mattinata di ieri, e hanno gridato il loro "no" alla riforma Gelmini e la loro voglia di una scuola diversa, migliore. Da ieri, occupati Fanoli e Meucci. Il corteo è partito dall'Itis Meucci.
Un migliaio di ragazzi dell'istituto tecnico, del liceo artistico Fanoli, del liceo Tito Lucrezio Caro e dell'Itc Girardi sono entrati da porta Bassano, si sono fermati davanti al municipio e sono usciti da porta Vicenza; un gruppo è salito sulle mura e tra porta Vicenza e porta Padova ha srotolato uno striscione, rimasto appeso tra le 9 e le 9.20. Una scritta: «Mura contro la riforma». Nessun disagio particolare, i carabinieri a monitorare la situazione, qualche rallentamento del traffico in centro. La protesta non si ferma qui: da ieri il Fanoli è occupato giorno e notte. Il Meucci segue a ruota: fino a ieri sera occupazione, con tanto di concerto in serata; da stamattina riprende la "rivoluzione". «Ma stanotte occupiamo», annunciano i ragazzi. Sul piede di guerra anche Caro e Girardi: la voglia di occupazione cresce in rete, fitto il tam tam su Facebook, si valuta l'occupazione delle scuole a partire da domani. «Al Fanoli - spiegano i rappresentanti d'istituto - ci siamo trovati alle 7 di ieri, davanti al parcheggio: un'assemblea in giardino. Alle 8.30 siamo entrati e abbiamo proclamato l'occupazione. In quel momento abbiamo deciso i laboratori e creato un gruppo di sicurezza per controllare che nessuno approfitti della situazione. Vogliamo bene alla nostra scuola, questa protesta è pacifica, è da questo bene che nasce la protesta, vogliamo che la scuola funzioni meglio». Adesione massiccia. Rivendicano il futuro, che passa attraverso piccole cose: «A quasi tutte le quinte manca l'insegnante di fotografia, di grafica facciamo solo 2 ore a settimana. Serve una riforma che cambi il modo di insegnare, usciremo dalla scuola con un titolo ma senza avere gli strumenti per praticare la professione. Con questa occupazione vogliamo dire che un'altra forma di scuola è possibile, i genitori sono con noi, le tasse aumentano ogni anno, ma i servizi no, anzi. Le nuove prime non hanno neanche il laboratorio di fotografia». La voce del Meucci: «Abbiamo organizzato cineforum, dibattiti, gruppi studio, tornei sportivi. Oggi, durante il ricevimento dei genitori, la preside ci ha concesso un banco dove spiegheremo perchè stiamo occupando. Questa protesta è nata anche per solidarizzare con gli studenti di Padova che da giorni occupano le scuole». I ragazzi si mettono in rete: «Ieri è nato il coordinamento degli studenti di Cittadella. Ci sentiamo uniti, è bello lottare, insieme, per il nostro futuro».
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