Minaccia la moglie e la costringe a spacciare a Padova
PADOVA. Maltrattate, minacciate di morte, costrette a vendere droga per conto dei propri compagni. Ancora una volta le vittime di violenza, fisica e psicologica, sono le donne. Storie che spesso per paura rimangono sommerse, ma che qualche volta invece vengono denunciate. Sempre più frequentemente mogli, fidanzate, ex compagne tirano fuori il coraggio necessario per denunciare.
Gli strumenti giuridici di tutela oggi ci sono tutti. Ed è proprio grazie a questi strumenti che recentemente due donne maltrattate sono riuscite a uscire dal tunnel di violenza. Entrambe grazie al lavoro della sezione “fasce deboli” della Squadra Mobile.
B.L.B., tunisino di 44 anni, è stato arrestato per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della propria moglie. L’uomo, che aveva già precedenti per droga, era arrivato a costringerla a spacciare dosi di stupefacenti per suo conto. «O lo fai, o ammazzo te e nostro figlio». Questa la minaccia che più ha inquietato la donna, che per tutelare il bambino ha deciso di denunciare.
Un rapporto, quello della coppia, che è sempre stato caratterizzato da una grande conflittualità, precedente addirittura al matrimonio. I maltrattamenti, le botte, gli insulti e le minacce erano negli anni progressivamente aumentati fino a diventare all’ordine del giorno. Ultimamente l’apice, con lui che la costringeva a consegnare le dosi di droga per i suoi clienti. Esausta, la moglie si è così rivolta alla polizia.
Inizialmente il 44enne è stato ammonito ma purtroppo in questo caso il provvedimento non è servito a nulla. L’uomo ha continuato con i comportamenti aggressivi. È stato così arrestato e condannato a due anni di reclusione.
Dopo l’ennesima violenza un’altra donna ha trovato il coraggio di denunciare. Laura (nome di fantasia, ndr) ha raccontato ai poliziotti della Squadra Mobile di subire insieme al suo nuovo compagno continui insulti e minacce.
L’aguzzino in questo caso era il suo ex, un 31enne di origini napoletane. L’uomo, che tra l’altro è di corporatura imponente e alle spalle ha una preparazione di tipo militare, lo scorso agosto aveva aggredito Laura, cercando di strapparle l’orologio dal polso e poi minacciando di uccidersi puntandosi un coltello al collo.
Nelle ultime settimane la situazione, che già preoccupava molto la donna, si è fatta ancora più grave, tanto da crearle un perenne stato d’ansia. Laura non usciva più di casa, viveva costantemente nel timore di essere aggredita. E in più i comportamenti violenti dell’ex compagno avevano iniziato a coinvolgere anche la persona che la donna attualmente frequenta. Tutto questo almeno fino a una settimana fa, quando si è decisa a presentarsi in Questura.
Le dichiarazioni della donna, che ha portato a testimonianza anche messaggi e registrazioni, hanno fatto scattare un provvedimento immediato nei confronti dell’ex compagno. Su richiesta del pubblico ministero Roberto Piccione, il gip del tribunale di Padova, Claudio Marassi, ha imposto al 31enne il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla sua ex compagna, con l’imposizione di mantenere la distanza di 200 metri e con assoluto divieto di rivolgerle la parola e di contattarla con qualsiasi mezzo.
La violenza sulle donne è un fenomeno che purtroppo ha registrato un’importante impennata di casi nell’ultimo anno e mezzo, complice la pandemia che ha costretto a casa molte persone. Nonostante le leggi emanate ad hoc e il codice rosso, non c’è giorno che una donna non subisca violenza. La polizia, soprattutto recentemente, dopo che il fenomeno si è trasformato in un’emergenza, ha dato vita a diverse campagne di sensibilizzazione sugli strumenti a difesa della donna e in particolare sul provvedimento di ammonimento.
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