Misterioso furto nello studio notarile: nessuna effrazione

Il colpo negli uffici di Roberto Agostini, in via Duprè Bottino scarso: 250 euro. I malviventi hanno rotto tutto
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NOTAIO AGOSTINI
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ARCELLA. Sono lontani i tempi in cui i notai incassavano pagamenti in contanti. Eppure i ladri che l’altra notte si sono arrampicati fino al primo piano, dove c’è l’ufficio di Roberto Agostini, al numero 1 di via Duprè, dovevano essere convinti di trovarci un bel po’ di soldi. E invece hanno rivoltato tutto, cassetti e scaffali, armadi e contenitori, per portarsi via la miseria di 250 euro e un paio di assegni inutili, non incassabili e comunque, per prudenza, subito bloccati.

Il furto è stato scoperto ieri mattina, all’apertura dello studio. Ore 8.30, si apre la porta e dentro sembra esplosa una bomba. Nulla è al suo posto. Nessun dubbio sul passaggio dei ladri. Dubbi, e tanti, ci sono invece su come siano entrati i ladri. La porta non presenta nessun segno di effrazione. Le finestre erano aperte, ma al primo piano. E comunque non ci sono segni che provano il passaggio dei ladri dall’esterno. Per la polizia, l’unica spiegazione è che si siano arrampicati, abbiano sollevato una tapparella e siano entrati da una finestra. «Io non so proprio spiegarmelo», dice il notaio Agostini. «Sembra quasi che avessero la chiave della porta. E non so spiegarmi neppure il perché abbiano pensato di venire qui. Lo sanno tutti che ormai non girano più contanti nei nostri studi come invece succedeva in passato. Magari movimentiamo anche un milione di euro in un mese, ma tutto si fa in assegni e con bonifici direttamente all’ufficio del registro, senza passare per le nostre mani». I ladri erano interessati solo ai soldi. Non hanno toccato i computer, non hanno preso timbri o sigilli con i quali avrebbero potuto tentare di contraffare documenti. Tutte le attrezzature degli uffici sono state ignorate. «In compenso hanno rotto quasi tutto quello che gli è capitato tra le mani», si rammarica il notaio. «E ci restano le domande su come siano riusciti a entrare».(cric)

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