Antenna sulla Torre Civica a Monselice: il Comune dà l’ok a Wind Tre

Consiglio comunale acceso, le minoranze si oppongono ma la delibera di concessione passa. La cella campanaria rimarrà accessibile, ma sarà oscurata in parte la veduta su piazza Mazzini

Giada Zandonà
La Torre civica di Monselice
La Torre civica di Monselice

Approvata con i soli voti della maggioranza la delibera per installare una stazione radio base con antenna nella Torre Civica a Monselice, un intervento che oscurerà parzialmente la vista panoramica su piazza Mazzini. La posa del sistema di trasmissione comporterà infatti il parziale oscuramento delle finestre da cui si ammira il cuore di Monselice e la Rocca.

L’opposizione è comunque riuscita, con un emendamento, a evitare la chiusura al pubblico della cella campanaria. Un piccolo risultato in un consiglio comunale concitato, protrattosi fino a tarda notte per discutere della proposta avanzata dall’operatore Wind Tre di installare e gestire per nove anni una stazione radio base, comprensiva di struttura per le antenne e apparecchiature per la diffusione del segnale radio-telefonico, su 10 metri quadrati situati nel simbolo storico della città.

La minoranza aveva chiesto di discutere il tema nell’apposita commissione ambiente, dato che l’intervento, carte alla mano, non forniva informazioni precise sulla potenza dell’antenna né su eventuali potenziamenti futuri. Il consigliere Giannino Scanferla ha presentato numerosi emendamenti, riuscendo infine a ottenere, anche con il voto della maggioranza, la garanzia di libero accesso alla cella campanaria, mentre non è riuscito a evitare il parziale oscuramento delle finestre. Il consigliere Francesco Miazzi ha invece evidenziato l’assenza di studi indipendenti, che facciano chiarezza sulle emissioni dell’impianto in futuro, e il mancato coinvolgimento dei cittadini. Fabio Conte è intervenuto per evidenziare la mancata trasparenza in merito alle specifiche tecniche dell’intervento.

Questioni che, tuttavia, non sono state prese in considerazione dalla maggioranza, che ha deciso di proseguire nell’iter dell’installazione. L’assessore Stefano Peraro ha spiegato che per la posa del sistema la ditta corrisponderà al Comune un canone annuo di 800 euro, a cui si aggiunge un ulteriore canone di 7.200 euro all’anno per nove anni, previsto dal contratto di servizio per l’accesso al bene.

Peraro ha provato anche a dissipare i timori legati ai presunti rischi per la salute: «Si leggono commenti su campi elettromagnetici e altro, ma qui non si parla di un’antenna con il classico palo: si tratta di celle, identiche a quelle presenti in tutti i campanili delle città storiche. Sono amplificatori, simili a quelli degli altoparlanti, e vengono occultati da pannelli, quindi non visibili».

L’assessore evidenzia infine i vantaggi per il centro storico: «Questa soluzione migliorerà la copertura del segnale, facilitando l’utilizzo dei pagamenti con Pos nei negozi, visto che molti commercianti lamentano difficoltà di connessione. L’alternativa sarebbe stata l’installazione di un’antenna di 30 metri su una proprietà privata».

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