Monselice, protesta contro l’antennone: «Preserviamo la Torre Civica»
Sabato 22 marzo l’appuntamento in piazza Mazzini per fare una foto da mandare alla Sovrintendenza come forma di protesta

La vicenda della possibile installazione di un sistema di antenne nella Torre Civica, simbolo di Monselice, continua a infiammare gli animi: i cittadini scendono in piazza per un flashmob di protesta. È convocata per sabato 22 marzo alle 16 l’iniziativa che vedrà i residenti, supportati dai consiglieri di minoranza, riuniti in piazza Mazzini per realizzare una foto cartolina da inviare alla Soprintendenza ai beni archeologici, alle belle arti e al paesaggio, che darà l’ultima parola sulla vicenda.
A seguire, i partecipanti spiegheranno al microfono aperto le loro preoccupazioni e i motivi della contrarietà alla posa di un sistema di trasmissione collocato sulle finestre di un monumento storico di grande importanza. La vicenda è cominciata una settimana fa, quando durante il consiglio comunale è stata spiegata la volontà avanzata dall’operatore Wind Tre, che ha chiesto di utilizzare 10 metri quadrati all’interno della torre campanaria, di proprietà del Comune, per installare e gestire per nove anni una stazione radio base, comprensiva di struttura per le antenne e apparecchiature per la diffusione del segnale radio-telefonico. Nonostante le osservazioni delle opposizioni, che sottolineavano la mancanza di una documentazione chiara e di dati sul sistema di trasmissione, l’inidoneità del luogo di installazione, cioè un manufatto storico risalente al XIII secolo, la delibera è stata votata con i soli voti della maggioranza.
I cittadini però non hanno mandato giù la vicenda e si sono fatti promotori di un’iniziativa di protesta: «La stazione radio base si troverà adiacente o a poche decine di metri da abitazioni, uffici e attività lavorative, senza uno studio preventivo sull’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici» sottolineano i cittadini «non c’è stata la ricerca di un’alternativa meno impattante sotto tutti i punti di vista, ecco perché saremo in piazza, come cittadini che amano questa città, i suoi beni architettonici e chiedono sia applicato il principio di precauzione».
Tra le voci di contestazione, anche quella di Sandro Giordani, ex consigliere e candidato a sindaco, residente a pochi metri dalla Torre: «Prima di prendere la decisione di installare un sistema di antenne in un simbolo della città, avrei voluto che qualcuno mi informasse concretamente su che tipo di dispositivo si tratta. Noi residenti siamo stati lasciati all’oscuro di ogni scelta».
Davide Soloni che abita in un appartamento adiacente alla Torre è molto preoccupato: «Non sono un esperto ma avere dei ponti radio a 10 metri nel luogo in cui vivo con 3 bambini mi preoccupa molto». Secondo lo storico Riccardo Ghidotti la Torre civica è una reliquia della storia della città: «Ogni intervento che la deturpi è insensato, uno sfregio, confido nella Sovrintendenza».
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