Ca’ Emo rinasce: in arrivo sala polivalente e uffici comunali grazie ai fondi Pnrr
Dopo anni di abbandono, parte il progetto di recupero dell’ex palestra di Ca’ Emo a Monselice. Con un finanziamento Pnrr da 800 mila euro, l’edificio sarà trasformato in sala polivalente, uffici e spazi per anziani e turisti

Dopo decenni di attesa, la “nuova vita” di Ca’ Emo sta per arrivare: è in fase di validazione il progetto di recupero conservativo dell’ex palestra adiacente a vicolo Scalone.
Un gioiello architettonico lasciato al degrado che, grazie a un contributo del Pnrr da 800 mila euro, sarà trasformato in sala polivalente e sala riunioni al primo piano, con uffici direzionali comunali al piano terra. È previsto anche il recupero di parte dell’area verde del giardino retrostante, con la demolizione e ricostruzione delle pertinenze prive di valore storico.
«Non abbiamo ancora messo sul tavolo una destinazione definitiva», spiega l’assessore Andrea Parolo. «Mancano spazi per gli anziani e per le realtà associative, una prima ipotesi è quella di ricreare in alcuni spazi una palestra per attività dedicate alla terza età. C’è anche l’idea di collegarla all’ostello situato a pochi passi e, una volta che questo sarà riattivato, valutare un utilizzo come spazio per la ristorazione o per i turisti, valorizzando anche il grazioso giardino annesso».
L’intero edificio, invece, è un gioiello architettonico di epoca veneziana. Nella seconda metà dell’800, l’immobile era adibito a stanza di lungodegenza dell’ospedale civile e in seguito, la villa divenne sede della scuola di avviamento professionale, poi scuola media dell’istituto Zanellato e infine sezione distaccata del liceo Ferrari.
L’ultimo utilizzo risale agli anni ’80 e, da allora, nonostante il restauro del corpo centrale oggi attivo, l’edificio annesso è rimasto in stato di abbandono, privo di progettualità, anche se non sono mancate le sollecitazioni da parte di cittadini e consiglieri comunali per un suo recupero.
A breve, invece, sarà redatto il progetto esecutivo e avviato il bando di gara per l’affidamento dei lavori, che prevedono un primo stralcio, il più corposo, per permettere il consolidamento e la messa in sicurezza dell’edificio. Un secondo stralcio di interventi interni sarà avviato successivamente per la realizzazione delle opere di completamento del manufatto storico, attraverso la ricerca di altri bandi di finanziamento.
Il cantiere dovrebbe partire entro l’estate per un termine dei lavori entro il 2026. «Questo intervento», spiegano la sindaca Giorgia Bedin e l’assessore Andrea Parolo, «rappresenta un importante tassello per restituire ai monselicensi un immobile storico che ha espresso significati diversi nel tempo, ma che da sempre è stato un riferimento per la nostra comunità e un luogo nodale nell’ambito del tessuto urbano. La rifunzionalizzazione e il recupero posto in essere da questa amministrazione mirano alla piena e democratica fruizione degli spazi, che torneranno ad essere al servizio dei cittadini», concludono Bedin e Parolo.
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