Sette etti di cocaina nascosti in una pentola: arrestato a Montagnana
Il 20enne teneva lo stupefacente in una pentola riposta in un armadio nel sottotetto di casa. Oltre alla cocaina, aveva hashish e materiale per il confezionamento

I Carabinieri della Stazione di Montagnana, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Este e del Nucleo Cinofili di Torreglia, hanno arrestato in flagranza di reato un 20enne italiano di origine marocchina per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è scaturita da un’attività investigativa avviata nei giorni precedenti che ha portato i militari a richiedere alla Procura della Repubblica di Rovigo un decreto di perquisizione personale e domiciliare. Alle prime luci dell’alba di giovedì, la perquisizione è stata eseguita con l’ausilio del cane antidroga Zico.
Durante i controlli, Zico ha individuato un nascondiglio nel sottotetto dell’abitazione del giovane, dove, all’interno di una pentola occultata in un mobile, sono stati rinvenuti oltre 700 grammi di cocaina purissima, suddivisa in 12 involucri; 100 grammi di hashish; un bilancino di precisione, utilizzato per il confezionamento delle dosi.
La droga è stata sequestrata e sarà sottoposta ad analisi per accertarne la qualità e il valore sul mercato illegale.
L’operazione rappresenta un ulteriore colpo al traffico di stupefacenti nella zona della Bassa padovana. Solo una settimana fa, i Carabinieri della Compagnia di Este avevano smantellato un altro traffico di droga tra Este e Lozzo Atestino, sequestrando oltre mezzo chilo di hashish e marijuana.
Il 20enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Rovigo, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Compagnia di Este, in attesa dell’udienza di convalida. In tribunale, il biudice ha convalidato l’arresto e disposto per il giovane la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova