Montagnana, rsa trasferita all’ex ospedale: familiari sulle barricate

Venerdì 30 aprile i dodici ospiti troveranno alloggio in un padiglione del vecchio nosocomio. «Rette rincarate in cambio di minor comfort». Padovan: «Normative rispettate»  
Giada Crivellaro
MONTAGNANA 27.10.2018 Inaugurazione Casa di riposo nell'ex ospedale di Montagnana, Nella Foto: La struttura vista dall'esterno
MONTAGNANA 27.10.2018 Inaugurazione Casa di riposo nell'ex ospedale di Montagnana, Nella Foto: La struttura vista dall'esterno

MONTAGNANA. La casa di soggiorno e pensionato di Montagnana annuncia un trasferimento imminente. Ospiti, familiari e operatori non ci stanno e protestano. Gli ultimi dodici ospiti autosufficienti che alloggiano nella vecchia sede della casa di riposo saranno trasferiti entro venerdì nella nuova struttura in via Ospedale, ricavata da un padiglione del vecchio ospedale di Montagnana.

I dodici anziani sono gli unici ad essere rimasti nell’edificio di via Berga: tutti gli altri, i non autosufficienti, già da due anni sono stati trasferiti all’ex ospedale, ed è qui che giungeranno anche gli autosufficienti.

La parte dell’edificio in cui saranno trasferiti, secondo le accuse, sarebbe fatiscente, con camere vecchie, nessuna stanza singola, senza tivù, oltre che distante dal centro cittadino. Cambiamenti giudicati negativi a fronte di una retta che invece è aumentata di qualche euro rispetto agli anni passati.

Il presidente della casa di riposo Lamberto Padovan, risponde alle critiche: «Siamo consapevoli che la struttura di via Ospedale non sia tra le più nuove, ma le stanze sono tutte a norma di legge; la struttura non garantisce il massimo dei comfort, ma ha tutto il necessario per vivere dignitosamente».

La sistemazione con pochi comfort sarà temporanea poiché, spiega Padovan «nei prossimi anni è prevista una ristrutturazione che andrà a migliorare tutti gli ambienti ora al centro delle critiche, ampliando servizi e dotazioni».

Per la casa di riposo, la questione è anche economica: essendo i pazienti autosufficienti in diminuzione, tenere la vecchia sede aperta per poche persone sarebbe stata una spesa eccessiva per una struttura con un difficile situazione economica. Da qui la scelta di trasferire tutti in un unico edificio.

La polemica si concentra anche sui bagni: nella nuova sede solo due gruppi di servizi igienici per dodici persone. In via Berga ogni camera aveva un bagno e gli ospiti, essendo autosufficienti, potevano utilizzarli in qualsiasi momento. D’ora in poi, dovranno alternarsi, con il rischio di non trovare docce e wc liberi. Essendo in comune, dovranno poi essere igienizzati molto più frequentemente, con grande dispendio di tempo e lavoro.

Padovan garantisce: «I due gruppi di bagni sono consentiti dalle normative: tutte le disposizioni sono rispettate». I familiari sono stati avvisati del trasferimento con una mail, ritenuta poco chiara e inaspettata. La paura è quella di una promessa non mantenuta: con la situazione critica dal punto di vista economico, molti credono che la futura ristrutturazione sarà possibile. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova