Montegrotto, è morta Bianca Maria Martini, travolta da una catasta di legno nella sua falegnameria
MONTEGROTTO TERME. È morta a seguito di un tragico incidente sul lavoro Bianca Maria Martini, titolare col fratello Giancarlo della omonima ditta di legnami, in via dell’Artigianato a Montegrotto Terme. La donna, 72 anni, è stata è stata investita da un bancale di legnami, che il fratello Giancarlo, 74 anni, stava cercando probabilmente di riporre nelle scaffalature del capannone. È il secondo grave incidente negli ultimi tre anni, all’interno della Martini: nel 2018 un cliente della ditta perse la vita.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 15 di mercoledì 17. Giancarlo Martini stava manovrando il muletto e la sorella stava passando vicino in maniera del tutto casuale. Forse una distrazione, forse qualcos’altro, fatto sta che la legna è stata rovesciata sulla malcapitata.
L’impatto è stato devastante, con la donna che è stata colpita pesantemente al capo ed è crollata a terra. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi da parte del fratello Giancarlo e delle persone presenti all’interno del capannone.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno liberato la donna, i medici del Suem 118, l’elisoccorso e i carabinieri di Montegrotto. Immediati da parte dei medici i tentativi di rianimazione della ferita che, dopo un’ora circa, è stata portata d’urgenza al Pronto soccorso di Padova.
Nella notte la tragica conclusione: nonostante le cure mediche il cuore di Bianca Maria Martini si è fermato lasciando nella disperazione la famiglia.
Le condizioni sono apparse immediatamente molto gravi, avendo la donna riportato gravi lesioni al capo e in altre parti del corpo a causa dell’impatto avuto con i legnami caduti addosso. Sul posto anche lo Spisal per le verifiche del caso.
Bianca Maria Martini era sposata con Giampaolo Stecca e aveva due figlie che sono arrivate sul posto prima che la mamma venisse portata in ospedale.
Ilprecedente
È il secondo incidente mortale che accade alla Martini Legnami nel giro di tre anni. Il precedente risale all’undici gennaio 2018 ed era costato la vita a Sante Lavezzo, un cliente di 70 anni.
L’uomo verso le 11 era entrato per acquistare un cippo per ricavarne assi per un orologio da parete. Anche in quella occasione, durante lo spostamento delle merce, chi manovrava il carrello elevatore aveva urtato una scaffalatura facendo precipitare delle tavole. Una di queste colpì Lavezzo, lo fece cadere all’indietro e sbattere la testa, uccidendolo. L’uomo, pensionato residente alle Terme (aveva gestito per anni la tabaccheria del Bar Casara di Abano) era originario di Rovigo.––
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova