Montegrotto, ragazzino seduto su un tavolo al parco. Multa di 159 euro ai genitori

Il minore sorpreso ai giardini pubblici anche con i piedi poggiati su una panchina. La consigliera Baldi: «Sanzione esagerata, la condotta non era lesiva»

Federico Franchin
Vandali parco Giovanni Paolo II Montegrotto Malagoli
Vandali parco Giovanni Paolo II Montegrotto Malagoli

MONTEGROTTO. «Invitiamo l’amministrazione a utilizzare il servizio di videosorveglianza per accertare le condotte illecite e a valutare una modifica del Regolamento di Polizia Urbana, affinché la norma venga redatta in maniera più specifica, onde evitare l’emissione di sanzioni ingiuste che comportino una grave disparità di trattamento». L’invito della capogruppo di opposizione Elisabetta Baldi nasce da una sanzione amministrativa notificata alla madre di un minore di 15 anni, che veniva sanzionata con una multa di 159, 50 euro poiché il figlio “faceva uso degli arredi urbani sedendosi sopra una tavola in legno con piedi poggiati sulla panchina pubblica” al parco Mostar.

«Ritengo profondamente ingiusta una sanzione così elevata che colpisce una condotta che non può essere considerata lesiva di un bene pubblico», dice la Baldi, che qualche giorno fa con la sua squadra ha presentato un’interrogazione consiliare.

«Le sanzioni devono essere emesse, ma nei confronti di chi effettivamente imbratta danneggia i beni pubblici, disturba o molesta le persone anziane o i coetanei con atteggiamenti offensivi e maleducati, nonché rompe bottiglie addosso ai muri dei condomini e offende passanti e proprietari delle abitazioni limitrofe. Per questo il regolamento di polizia urbana, deve essere rivisto, perché anacronistico e oggi inefficace. È necessario presidiare il Parco Mostar, luogo in cui da anni si perpetrano reati, intervenendo con l’implementazione della videosorveglianza, con la presenza della Polizia locale, oltre all’istituzione di una Consulta della Sicurezza: con il coinvolgimento delle forze dell’ordine presenti sul nostro territorio (carabinieri, vigili urbani), dei comitati territoriali, delle associazioni di volontariato, della Protezione Civile e degli assistenti sociali, nonché attraverso percorsi educazionali contro il bullismo da eseguirsi in collaborazione con gli istituti scolastici. È necessario darsi da fare con progetti per i ragazzi».

Il sindaco Riccardo Mortandello però non ci sta. «Stiamo assistendo a violenze verso i beni pubblici da parte di alcune baby gang», sottolinea. «Queste insultano gli anziani, imbrattano le vetrine con sputi, abbandonano rifiuti, attaccano fuochi nel parco. Siamo per promuovere atteggiamenti che stimolino il vivere civile».

«Siamo stati subissati di telefonate di lamentela per gli atteggiamenti di una ventina di ragazzini, che provengono perlopiù dai comuni contermini, che disturbano la quiete di chi vive nei pressi del parco Mostar. Chi non rispetta le regole non può avere scusanti e le famiglie sono responsabili degli atteggiamenti dei minori», conclude il primo cittadino. «Con l’assessore Roetta stiamo promuovendo una rete con scuole, famiglie e parrocchie, per stimolare attività educazionali, anche con l’ausilio di educatori stessi per i parchi».

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