Cava romana sotto Villa Draghi a Montegrotto: «Da qui la pozzolana per costruire la città»

Il sito non era noto: è venuto alla luce con la pulizia del parco. Coinvolta anche l’Università di Padova per studiare l’area: «La pietra estratta è identica a quella recuperata a Pozzuoli e sui Colli Romani»

Federico Franchin
Elvio Cognolato indicata l’area, nel parco di Villa Draghi, in cui si trova la cava utilizzata in epoca romana (foto Piran)
Elvio Cognolato indicata l’area, nel parco di Villa Draghi, in cui si trova la cava utilizzata in epoca romana (foto Piran)

A Villa Draghi a Montegrotto scoperta una vecchia cava di epoca romana. Nel bosco della storica villa sampietrina è stata scovata una cava, denominata Busa dei Tassi, dalla quale in epoca romana, quindi 2 mila anni fa, si estraeva un materiale identico alla pozzolana, una fine cenere vulcanica estratta tradizionalmente a Pozzuoli, sulle falde della Solfatara.

Con la calce veniva utilizzata per erigere gli edifici della zona, tanto che lo stesso materiale era stato usato, nella vicina Padova, per l’antico teatro Zairo nell’attuale Prato della Valle.

«La cava è emersa dopo che è stata effettuata una pulizia profonda del parco della villa», racconta l’ex sindaco e ora anima dell’Associazione Villa Draghi, Elvio Cognolato. «Una volta che me ne sono accorto e che mi sono insospettito, ho pensato di effettuare le verifiche e gli approfondimenti coinvolgendo l’Università di Padova. È stato interessato il dipartimento dei Beni ambientali di Archeologia. La scoperta è avvenuta poco prima di Natale».

Una volta effettuati i primi accertamenti, gli archeologi hanno verificato che con quel materiale era stata costruita la città in epoca romana, quindi 2 mila anni fa, quando tra l’altro Montegrotto inizia ad essere considerata una località termale, con la scoperta delle prime acque con proprietà curative.

«La pietra che veniva estratta è esattamente identica a quella che veniva recuperata a Pozzuoli e sui Colli Romani. In Italia ci sono solamente due posti quindi che hanno lo stesso materiale. Con la pozzolana della cava di Villa Draghi è stata costruita, secondo le analisi, la città storia di Montegrotto. Si tratta di una cava tutto sommato molto estesa, dato che si sviluppa su una lunghezza di 250 metri».

L’Università sta proseguendo nel monitoraggio con tanto di carotaggi. «La pozzolana della cava sarebbe teoricamente ancora estraibile, ma ovviamente siamo contrari a un suo nuovo utilizzo che andrebbe a compromettere in maniera irreversibile lo stato del colle che circonda la nostra splendida villa», sottolinea ancora Cognolato. La presidentessa dell’Associazione Villa Draghi, Luisa Calimani, non può che essere felice e soddisfatta della nuova scoperta. «Da quando la nostra associazione ha preso in mano Villa Draghi e il parco, con il grande supporto dell’amministrazione comunale che ringraziamo, sono stati valorizzati la villa e il parco circostante. Il fatto di aver proceduto alla pulizia del bosco e di essere presenti praticamente 24 ore su 24 ci ha permesso di arrivare a scoperte come quella della cava e quella, datata 2017, della Stua, un antico calidarium di epoca romana, destinato ai bagni in acqua calda e a quelli di vapore».

Della recente scoperta si parlerà il prossimo 8 giugno in una conferenza che si terrà sulla terrazza della villa, a cura dell’Associazione Villa Draghi e dell’Università di Padova, dal titolo “La scoperta della cava di pozzolana”. «Avvalendosi delle ricerche dello storico Claudio Grandis si sono approfondite le conoscenze sulla storia della villa e il resto lo hanno fatto le conoscenze botaniche naturalistiche di Rizzieri Masin e del Comitato Scientifico del Parco», conclude la Calimani. «Le scoperte della mura della Stua risalente al ’500 e quella della cava di pozzolana, fatte dall’associazione, amplificano il valore che questo luogo già possiede. Si tratta di azioni e interventi di ampio respiro culturale che coinvolgono soggetti di alto livello come le Università. Lo stesso sindaco Riccardo Mortandello, come presidente dei Comuni delle antiche Terme d’Europa, viaggia nel mondo esportando i valori di un territorio magico perché magico è l’affiorare delle acque termali, attribuite ad eventi sacri e divini, magici sono i cento rilievi collinari di cui il monte di Villa Draghi fa parte». ​​​​​​

 

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