Morì a 3 anni nell’auto del papà, chiesta la condanna di un anno

PIOVE DI SACCO. Un anno di reclusione, con sospensione della pena, per omicidio colposo e lesioni colpose. Questa la pena chiesa per Federico Tasso, in aula al Tribunale di Padova davanti al gup Domenica Gambardella, dal pm Giorgio Falcone.
Tasso, 41enne architetto originario di Piove di Sacco ma residente a Dolo, è finito sul banco degli imputati in seguito alla morte della figlioletta Lucia, 3 anni, che viaggiava a bordo dell’auto guidata dal papà. Tasso ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato condizionato all’ammissione di una consulenza tecnica fra gli atti di cui deve tener conto il giudice.
Ma veniamo ai fatti. La tragedia risale al 19 ottobre 2014 sulla Romea a Conche di Codevigo: al volante della Nissan Qashqai si trovava Tasso, accanto a lui la moglie in attesa del secondo figlio e, sul sedile posteriore, la primogenita Lucia.
Secondo la contestazione del pm Giorgio Falcone, il professionista, diretto verso Piove, avrebbe invaso l’opposta corsia di marcia senza un apparente motivo: un primo veicolo, proveniente dall’opposta direzione, era riuscito a evitare il suv, il successivo (una Hyundai Tucson) aveva impattato frontalmente la Nissan.
Da qui la richiesta del pm di un anno, considerato lo sconto di pena per il rito scelto e le attenuanti. Il difensore di fiducia di Federico Tasso, l’avvocato di Dolo Cinzia Ulmiri, non ritiene, “stante la delicatezza della fase processuale, di dover rilasciare commenti specifici alla richiesta del pubblico ministero formulata lo scorso primo giugno. Si rileva che è stato chiesto di essere giudicati con rito abbreviato condizionato all’acquisizione di una dettagliata perizia tecnico-dinamica, che dimostra l’assenza di colpa alcuna in capo al signor Tasso, richiesta che è stata accolta».
Nella prossima udienza, fissata per il prossimo 6 luglio alle 15 al Tribunale di Padova la difesa, spiega l’avvocato Ulmiri, “espliciterà le proprie conclusioni dopo breve discussione e attenderà serenamente con il proprio assistito il pronunciamento del gup».
Sulla questione intervengono anche gli avvocati Augusto Palese e Paolo Vianello, difensori di Giuseppe Siegato, rimasto ferito nella Hyundai centrata dall’auto di Tasso, e dei suoi familiari: «Il nostro assistito è stato anche tamponato da un’altra vettura: trasportato all’ospedale di Chioggia, gli veniva diagnosticata “…frattura chiusa, ossa del metacarpo; frattura del malleolo esterno, chiusa; frattura chiusa di più costole; frattura chiusa delle ossa nasali…” e veniva perciò ricoverato e, successivamente, operato per la riduzione delle plurime fratture».
Giuseppe Siegato con i genitori e la sorella si è dunque costituito parte civile, rispettivamente con gli avvocati Augusto Palese e, nel caso dei famigliari, Paolo Vianello. Il caso soprattutto per la morte della bambina di appena tre anni aveva scosso l’intera Riviera del Brenta e il Piovese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova