Padova piange Federico Sangati, morto in Giappone a 42 anni

Figlio di industriali, viveva a Okinawa. Era un accademico di successo nel campo della neurorobotica

Felice Paduano
Federico Sangati, morto a 42 anni
Federico Sangati, morto a 42 anni

Un commosso saluto ha raccolto la città per piangere Federico Sangati, scomparso in Giappone a soli 42 anni.

In attesa del rientro in Italia delle ceneri sono state organizzati da famigliari e amici alcuni momenti laici di incontro per raccogliere l’eredità lasciata dal quarantaduenne, non solo uno stimato accademico ma anche una persona conosciuta e amata in città.

Nato nel mese di agosto del 1982, era cresciuto all’Arcella, figlio di Sergio, già proprietario insieme al fratello Franco dell’azienda omonima che produceva molini per pastifici: un’eccellenza locale che esportava in tutto il mondo.

L’azienda aveva sede in via Tiziano Aspetti, dove oggi si trova il supermercato Pam. La vita di Federico lo aveva portato lontano da Padova, fino a Okinawa, in Giappone, dove da cinque anni lavorava come ricercatore di neuro-robotica all’università locale.

Un destino beffardo lo ha strappato alla vita proprio in questa regione remota, teatro della più grande battaglia della Seconda guerra mondiale nel 1945, prima che gli Stati Uniti sganciassero le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Federico lascia la moglie Katja, di origine polacca, il figlio Kai, i fratelli Marco (ex consigliere comunale) e Andrea, i genitori Sergio e Silvia, e gli zii Franco e Patrizia con le rispettive famiglie. Dopo il diploma all’Istituto d’informatica Francesco Severi di Mortise, Federico si era laureato in Scienze all’università di Padova.

La sua carriera accademica lo aveva portato prima ad Amsterdam, poi a Edimburgo e, dal 2018 al 2020 all’Università Orientale di Napoli. Nel suo campo era considerato uno dei ricercatori più apprezzati al mondo. Sin dai tempi del Severi, Federico era noto per il suo impegno pacifista e ambientalista. Gli attivisti delle associazioni di Padova e del Veneto lo ricordano con affetto per le tante battaglie ecologiste degli anni ’90 e primi 2000.

La sua morte improvvisa, che ha lasciato sconvolti familiari e amici, è stata commemorata ieri nella chiesa di San Bellino, all’Arcella, con una messa cantata e un successivo ricordo laico. Alla cerimonia erano presenti oltre cento persone, tra cui l’assessore comunale Andrea Ragona, la consigliera Chiara Gallani, l’ex direttore generale di Aps Holding (dal 2004 al 2008) Antonio Conte, l’avvocato Massimiliano Valveri, Donatella Schmidt, e molti ex compagni di scuola e residenti del quartiere.

Nel corso dell’omaggio laico è stato proiettato un lungo filmato che ricostruiva la vita di Federico, mostrando anche momenti felici dell’infanzia, passati al mare o in montagna insieme ai fratelli Marco e Andrea. Giorni sereni che non lasciavano presagire una scomparsa così precoce e lontana da casa.

Durante le due cerimonie, sono state numerose le testimonianze lette dall’altare che hanno ricordato il cuore d’oro ed il senso di solidarietà che aveva Federico.

Non è stata ancora fissata la data del giorno in cui le ceneri potranno finalmente tornare a Padova per l’ultimo saluto. 

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