Morto per il caldo a bordo del suo camion

Stanghella, il corpo esanime trovato alle 11 dai gestori dell'area di servizio dove aveva parcheggiato per dormire la notte. In cabina non aveva il condizionatore ma solo un ventilatore
Il cadavere del camionista viene portato via (foto Zangirolami)
Il cadavere del camionista viene portato via (foto Zangirolami)

STANGHELLA. Si era fermato forse per una sosta notturna, è stato trovato morto al mattino. Sdraiato nell’abitacolo del suo camion, divenuto una fornace. Milosav Otasevic, 54 anni, serbo residente a Cassano Magnago (Varese), autotrasportatore, dipendente della ditta Ricotto srl di Villafranca Piemontese (Torino), è stato stroncato nella notte tra mercoledì e giovedì da un arresto cardiocircolatorio, causato con grande probabilità dalle elevate temperature. Un’altra vittima del caldo atroce di questi giorni, in questo caso sul lavoro.

La vittima
La vittima

Il camionista mercoledì deve aver viaggiato fino a sera. Transitando su via Nazionale, lungo la statale Adriatica a Stanghella, ha deciso di fermarsi per una sosta, nell’area del distributore di carburante Retitalia, al civico 172. Forse ha accostato perché già accusava un malore, oppure, più semplicemente, ha deciso di riposare per la notte, ma è morto poi nel sonno. Alla chiusura della stazione di servizio non c’era ancora, ma i titolari del distributore hanno visto il suo mezzo parcheggiato alle 7 del mattino, quando hanno riaperto.

Emergenza caldo: sei vittime solo oggi. Una aveva 45° in casa
Allerta per il gran caldo a Genova, dove la temperatura segnata dal display di una farmacia a Sampierdarena arriva a 38 gradi. 16 luglio 2015 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

Sulle prime hanno pensato che stesse semplicemente dormendo, vedendolo sdraiato dentro l’abitacolo. A mattinata inoltrata, però, hanno iniziato a preoccuparsi: intorno alle 11, vedendo che era immobile nella stessa posizione, hanno provato a chiamarlo, ma senza ottenere risposta. Hanno quindi allertato i soccorsi: sul posto i carabinieri di Boara Pisani e un’ambulanza del Suem.

Purtroppo l’uomo era già morto, per un arresto cardio-circolatorio. Nella cabina del camion c’erano 40 gradi e tante bottigliette d’acqua ormai vuote. Funzionava solo un ventilatore, non il condizionatore. Per questo si pensa che sia stato stroncato proprio dal caldo. La salma è già stata messa a disposizione dei familiari.

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