Movimento Cinque Stelle: ecco i tre attivisti che sfidano Zilio
PADOVA. I militanti storici, quelli che hanno fatto ore di assemblee, meetup e banchetti, oppure il volto noto che ha interpretato il “grillismo” all’interno dei corpi intermedi, arrivando a portare commercianti e imprenditori a Roma con le scope al grido di «spazziamo via i politici».
«Essere o dover essere?», stavolta il “dubbio amletico” è tutto in casa del Movimento Cinque Stelle di Padova, alle prese con la scelta dal candidato sindaco. Dopo mesi di incontri e riunioni (finanche con i mattoncini Lego) la rosa dei possibili nomi si è ridotta a quattro. Tra i quali uno spicca per notorietà: il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio. Gli altri sono Giacomo Cusumano, geometra e attivista dal 2010; Simone Borile, direttore generale del campus Ciels; e il giovane Leonardo Forner, che è “sub judice” per aver organizzato una serata di presentazione della sua auto-candidatura, contravvenendo alle indicazioni del MoVimento.
Il nome di Zilio. Come nasce la candidatura di Fernando Zilio? Dalla sua disponibilità, emersa in diverse occasioni, a mettere in campo la sua esperienza. Disponibilità “snobbata” da Pd e centristi che gli hanno preferito Sergio Giordani. È stato in quel momento che si sono inseriti i “grillini”, capitanati dal capogruppo in Regione Jacopo Berti e dal senatore Giovanni Endrizzi. Teatro di alcuni incontri è stata l’ormai nota “via degli spaghetti” (Zanonato dixit): l’ex sindaco Settimo Gottardo è infatti da tempo “sponsor politico” di Zilio. Sul tavolo c’è la compatibilità di Zilio alle regole strettissime del movimento per quanto riguarda le nomine (assessori e partecipate) e la gestione della macchina comunale: trovare un accordo appare difficile.
Gli altri candidati. Nel frattempo sono emerse anche le candidature dei militanti storici del MoVimento, come Giacomo Cusumano, attivista dal 2010 e già candidato alle scorse comunali del 2014 quando si piazzò quinto nella lista pentastellata con 87 preferenze. In campo anche Simone Borile (un caso di omonimia con il più noto patron della cooperativa Ecofficina), direttore generale del Ciels, l’istituto universitario per mediatori linguistici che a Padova ha sede in via Venier, a Voltabarozzo.
Il caso Forner. C’è poi il caso di Leonardo Forner, giovane attivista dal 2012, che mercoledì sera ha presentato pubblicamente la sua auto-candidatura. Un gesto che potrebbe costargli caro perché le regole del MoVimento prevedono il divieto dell’utilizzo del simbolo senza autorizzazioni. La sua candidatura e la partecipazione alle “comunarie” on line verrà giudicata dallo staff della Casaleggio che gestisce la piattaforma Rousseau.
Le comunarie on-line. Il voto sul web degli attivisti è fissato il prossimo 2 marzo. Con un incontro di presentazione dei candidati in programma il giorno precedente. C’è però anche la possibilità che i tre candidati, di fronte alla disponibilità di Zilio, rinuncino magari entrando anche a far parte della sua “squadra” di governo. Oppure che lo stesso presidente della Camera di commercio non accetti di farsi mettere sulla “graticola” insieme agli altri candidati. Nel giro di qualche giorno si vedrà quale orientamento prende il “grillini’s karma”.
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