Muore schiacciato dal camion: folla di gente ai funerali di Thomas Gobbi
Il 34enne morto al lavoro è stato ricordato da tanti colleghi, giunti a Merlara con i loro mezzi. Al termine, palloncini hanno ricordato anche il fratello
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La compagna Nicole, che porta in grembo suo figlio, e papà Michele hanno voluto arrivare sul sagrato della chiesa a bordo del trattore stradale blu a righe rosa di Thomas.
Per dare l’ultimo saluto al fidanzato, la giovane ha scelto di indossare il suo giubbotto da lavoro arancione catarifrangente con lo stemma della ditta “Gobbi Autotrasporti”, per sentirsi stretta, assieme al suo bambino, in un ultimo abbraccio.
Il dramma
Il rombo dei motori e il suono dei clacson di una ventina di camion, che portavano nel cruscotto la foto del 34enne morto in un tragico incidente sul lavoro (il lavoratore è stato schiacciato dalla motrice che aveva alzato parzialmente per un controllo) avvenuto lunedì scorso a Carpi di Villa Bartolomea, nel Veronese, hanno salutato la bara bianca di Thomas Gobbi, ricoperta di fiori colorati, che attendeva di entrare in chiesa. Accanto al feretro mamma Monica, che con una mano salutava gli amici del figlio e con l’altra accarezzava la sua fotografia. «Tuo fratello Kevin e il nonno ti aspettano, Thomas», ha sussurrato la madre.
«Non eri propenso ad andare in chiesa, ma oggi ti accompagno io. C’è tutta la tua famiglia con te e i tuoi tanti amici. Saluta tuo fratello, saluta il nonno. Ora potrete riabbracciarvi, mentre noi siamo rimasti soli senza di voi».
Prima di entrare in chiesa per la cerimonia, la famiglia di Thomas si è riunita in un abbraccio accanto alla bara. Le mani si stringevano l’una all’altra per darsi la forza di affrontare un addio improvviso, arrivato nel momento in cui il giovane stava formando la sua famiglia e realizzando i suoi sogni.
La chiesa non è riuscita a contenere le centinaia di persone venute a dare l’ultimo saluto all’amico, residente a Masi ma originario di Merlara, e molte hanno ascoltato la cerimonia dal sagrato, dove si è riunita quasi tutta la comunità del paese.
Il funerale
L’altare ospitava moltissime corone di fiori con le fasce di saluto dei conoscenti, dei colleghi di lavoro e delle tante persone che il 34enne aveva incontrato nella sua vita.
Uno schermo luminoso riportava la scritta: “Ciao Thomas”. «Nella vita si dimostra la vicinanza nei momenti difficili come questo. E voi, amici e colleghi camionisti, lo state facendo con una famiglia su cui il destino si è accanito», ha spiegato don Lorenzo Trevisan nell’omelia.
«State donando tanto in questi giorni, come ha fatto Thomas nella sua breve e intensa vita. Dobbiamo andare oltre a quello che è accaduto e dobbiamo cercare la speranza. Penso a voi giovani, a Nicole: non c’è una risposta, ma dobbiamo cercarla nei cuori e nei ricordi. La vita continua e continuerà anche attraverso il figlio o la figlia di Thomas, e noi dobbiamo essere forti per affrontarla».
La cerimonia è terminata sulle note della canzone “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi, mentre sullo schermo accanto all’altare, a ritmo di musica, scorrevano le immagini della vita di Thomas: i momenti felici con i genitori e il fratello Kevin, scomparso dieci anni fa in un incidente stradale, le vacanze con la compagna Nicole, gli attimi di festa con gli amici.
Un video di sorrisi e ricordi che rimarranno impressi per sempre nel cuore dei presenti. La bara è uscita dalla chiesa mentre dagli altoparlanti risuonava “Time” dei Pink Floyd. Sulle note finali, due mazzi di palloncini bianchi con le lettere T di Thomas e K di Kevin sono volati nel cielo, mentre i trattori stradali degli amici e colleghi, con numerosi striscioni di saluto attaccati nella parte anteriore, hanno sfilato facendo rombare i motori.
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