Nasce da una startup del Bo l’azienda leader di microalghe

Andrea Moro e Gabriele Cipri hanno creato Livegreen per coltivare la spirulina «Alimenti o farmaci ad alta sostenibiltà, ci presenteremo all’Expo di Dubai»
Roberto Rafaschieri



Dal Bo al primato europeo nella produzione e coltivazione di alga spirulina, uno degli alimenti simbolo, a livello globale, della sfida alla denutrizione e al cambiamento climatico. È la storia di “Livegreen”, startup nata dall’idea di due “alumni” dell’Università di Padova, Andrea Moro e Gabriele Cipri, che oggi gestiscono il più grande impianto produttivo per la coltivazione delle microalghe in Italia, in Sardegna – regione con un clima particolarmente adatto a questo tipo di coltura. Più precisamente ad Arborea, località che è stata meta di emigrazione proprio dal Veneto. Una volta ultimato il nuovo impianto, dalla capacità produttiva di circa 60 tonnellate l’anno, Livegreen diventerà il primo produttore in Europa.

COLTIVAZIONE DI MICROALGHE

«Siamo venuti a Padova da ragazzi, Andrea da Portogruaro e io da Udine – spiega Gabriele Cipri – e qui abbiamo costruito la nostra vita. Non potevamo produrre direttamente a Padova, ma ci viviamo e abbiamo qui uno dei nostri quartier generali». «Avevamo già un’azienda a Padova, e qui, oltre a esserci formati, abbiamo imparato a lavorare – aggiunge Moro – In tempi in cui di sostenibilità si parlava solo rispetto alle energie rinnovabili, abbiamo cercato di capire come fare la nostra parte». I due lavorano nel mondo della coltivazione delle microalghe da più di 10 anni, e nel 2017 hanno fondato Livegreen. Un legame, quello con la città, che nonostante l’apertura dei centri di coltivazione in Sardegna, non si è mai interrotto, anche grazie alle partnership che Livegreen ha avviato con l’Università (ad esempio contribuendo allo studio degli effetti della spirulina sui cani con problemi di obesità) e con alcune scuole. Il prossimo anno partirà un corso di formazione con l’alberghiero Pietro d’Abano proprio sulle microalghe. «La nostra realtà rimane figlia di questo territorio – prosegue Cipri – e della grande propensione all’imprenditorialità che esiste qui. Non c’è miglior modo di far fare a un veneto qualcosa, che dirgli che non è possibile farla».

LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ

La sfida più grande dei nostri tempi è forse quella della sostenibilità, e intelligentemente, il business di Livegreen è stato rapidamente indirizzato verso la coltivazione di un prodotto che diventerà sempre più strategico per lo sviluppo economico mondiale. «Noi abbiamo iniziato con prodotti arricchiti con microalghe per conto terzi, per poi iniziare a produrre spirulina. Si tratta di un prodotto estremamente versatile, utilizzato sia nell’industria farmaceutica che come alimento. La spirulina ha un elevatissimo valore nutrizionale, e rispetto alle altre fonti proteiche si produce in modo interamente sostenibile, senza consumo di suolo e di acqua, perché si usa sempre la stessa. Insomma, rispondiamo a esigenze di mercato molto sentite, ma anche a ben più importanti necessità del pianeta». La spirulina, tra le sue proprietà, ha anche quella di assorbire grandissime quantità di anidride carbonica – anche 15 volte superiori, a parità di superficie coltivata, rispetto a un bosco. Per questo Livegreen è stata scelta da Tolo Green, partner del padiglione Italia all’Expo di Dubai (che partirà il prossimo ottobre) per impiegare la sua tecnologia di coltivazione delle microalghe nei “water mirrors” – gli specchi d’acqua – del padiglione. Qui l’azienda allestirà un sistema di riutilizzo di sottoprodotti e calore residuo di altre attività produttive che alimenterà l’impianto di coltivazione, mentre le alghe purificheranno l’aria nutrendosi della Co2 prodotta dai visitatori. —

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