Negozi aperti a Piove nei giorni di festa Pronto il calendario
PIOVE DI SACCO
La giunta comunale ha approvato il calendario delle deroghe commerciali per il prossimo anno a Piove di Sacco, e sono sempre di più le festività durante le quali negozi e centri commerciali non rinunceranno a lavorare. Il giorno dell’Epifania, per esempio, rimarranno aperte le attività di tutti e tre i comparti in cui è stato suddiviso il territorio cittadino: centro storico (inteso fino a via Alessio Valerio a nord, via Carrarese e via Circonvallazione a ovest, via Rusteghello a sud e la linea ferroviaria a est), zona B (comprende Sant’Anna, Piovega, Arzerello e il centro commerciale Piazzagrande) e zona C (Tognana, Corte e centro commerciale Aliper).
Ma anche il prossimo 2 giugno non ci saranno negozi con le serrande abbassate. Le deroghe del centro storico includono poi l’8 gennaio, il primo aprile, il 21 ottobre, il 4, l’11 e il 18 novembre, periodo in cui si festeggia San Martino.
Nella zona B Piazzagrande e negozi aperti l’8 e il 15 gennaio, il 25 marzo, il primo aprile, l’8 luglio e il 4 novembre. Nella zona C le deroghe comprendono il 21 e il 28 ottobre, il 4, l’11, il 18 e il 25 novembre.
La delibera ha fissato anche le deroghe per i mercati ambulanti sia del centro che delle frazioni: si svolgeranno regolarmente quelli del 6 gennaio, del 9 e 25 aprile, del 2 giugno, del 15 agosto, del primo novembre, dell’8 e 26 dicembre.
L’ultimo punto del documento stabilisce che dal primo al 18 di novembre tutti i negozi su sede fissa potranno restare aperti fino a mezzanotte. E’ questo un provvedimento che interessa perlopiù il centro storico , che in quei giorni ospita la fiera del santo patrono con bancarelle e attrazioni su tutte le strade e sulle piazze.
La delibera, che è stata condivisa dall’ufficio commercio con tutte le associazioni di categoria, potrebbe in realtà diventare presto carta straccia. Il perché lo spiega il vicesindaco Andrea Recaldin: «Pare probabile che sia a livello regionale che nazionale passi la legge che liberalizza le deroghe: ogni negozio e attività commerciale potrà quindi tenere aperto quando vuole. Una scelta – l’opinione di Recaldin – che rischia di penalizzare i centri storici dove le attività sono spesso di piccole dimensioni e dove non si può sfruttare il turn over del personale come nei centri commerciali».
Elena Livieri
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