Negri, la prima donna a ottenere la cattedra di Filosofia teoretica

La padovana Sara Negri, 49 anni, ha ottenuto la cattedra di Helsinki, insegnamento istituito nel 1640, anno di fondazione dell’ateneo

PADOVA. La padovana Sara Negri, 49 anni, è la prima donna ad aver ottenuto la cattedra di Filosofia teoretica all’università di Helsinki, insegnamento istituito nel 1640, anno di fondazione dell’ateneo. Sara Negri vive in Finlandia da vent’anni, durante i quali ha avuto vari incarichi come ricercatrice e docente nel dipartimento di Filosofia.

Professoressa, com’è finita in Finlandia?

«Quando stavo per finire la tesi di dottorato ho trascorso un periodo di ricerca all’università di Chalmers, a Göteborg, in Svezia. Lì ho saputo che a Londra, all’Imperial College, era stato bandito un Post-Doc per cui il mio profilo era perfetto. Feci il colloquio e mi fu offerto un posto da ricercatrice».

Andare all’estero è stata una scelta o un percorso obbligato?

«Il confine tra scelte e percorsi obbligati in questi casi è difficile da determinare. I concorsi di ricercatore a cui avevo partecipato erano stati molto deludenti perché i criteri adottati erano opachi e non davano alcun vantaggio a chi come me aveva già pubblicazioni su riviste internazionali».

Tornerebbe all’università in Italia?

«Probabilmente se le cose fossero state diverse non sarei partita. Le decisioni si fanno di fronte alle situazioni attuali, non considerando scenari ipotetici. Ho partecipato tre anni fa all’Abilitazione scientifica nazionale, raccogliendo cinque abilitazioni, ma non c’è stato alcun concorso aperto finora».

Come è arrivata alla filosofia teoretica dalla matematica?

«Già dalla tesi di laurea ho cominciato a occuparmi di logica e ho continuato col dottorato di ricerca. La logica è interdisciplinare, centrale in matematica, ma anche in filosofia e informatica».

Come spiegherebbe ai “comuni mortali” la sua materia?

«La logica classica ammette due valori: vero o falso. La logica intuizionistica aggiunge qualcosa: se da una condizione A segue B, anche da A e una condizione C segue B. Aggiungendo ipotesi si mantengono le stesse conclusioni. Se sfrego un fiammifero, si accende. Se sfrego un fiammifero e c’è vento, si accende lo stesso. L’oggetto dei miei studi è la teoria della dimostrazione delle logiche non-classiche».

Cosa si dovrebbe fare per arginare il fenomeno dei “cervelli in fuga”?

«L’università italiana dovrebbe internazionalizzarsi: offrire opportunità di rientro ai cervelli in fuga, ma anche sfruttare al massimo il mercato ormai “globale” dei cervelli».

Come coniuga la vita in Finlandia con le sue origini padovane?

«I miei figli sono nati in Finlandia e l’italiano è solo una delle quattro lingue che si parlano in casa, ma coltiviamo l’identità italiana e padovana con viaggi e visite alla famiglia».

Cosa le manca di Padova?

«Il sole d’inverno, l’estate caldissima, le chiacchiere con la gente, gli acquisti in piazza e Sotto il Salone. Padova è un gioiellino di città, ogni volta la rivedo con occhio nostalgico».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova